ULTIM’ORA rinnovo patente, cambia il limite di anni: ogni 6 mesi devi presentarti per i controlli | Legge già attiva

Regole sul rinnovo della patente nel 2025 - mobilitasostenibile.it
Il rinnovo della patente cambia forma, indipendentemente dall’età del conducente: cosa dice la legge e perché.
Negli ultimi anni, quando si parla di rinnovo della patente, tutto sembrava piuttosto lineare. La legge, così come la conosciamo, guarda alla scadenza (che ormai coincide con il compleanno, grazie a una modifica introdotta anni fa) e prevede una visita medica per controllare vista, riflessi e condizioni generali.
Se tutto è nella norma, si riparte per altri 10 anni – a meno che non si sia superata una certa età. Dai 50 ai 70 anni il rinnovo è ogni 5 anni, dai 70 agli 80 ogni 3, e dopo gli 80 la questione si complica ulteriormente. Tutto molto semplice, finché non entra in scena un fattore che cambia le regole del gioco.
Patente, i controlli per il rinnovo si fanno più serrati
Chi ha più primavere alle spalle lo sa bene: in linea massima, il rinnovo resta una formalità. Si paga, si fa la visita, e la patente arriva a casa. Nessun passaggio in Commissione Medica Legale. Ma quello che molti ignorano è che può bastare un solo episodio, un malore improvviso che ci porta al pronto soccorso, per far scattare un meccanismo completamente diverso. In certi casi, la patente va riconquistata ogni sei mesi.
E a dirla tutta, basta poco per ritrovarsi in quella categoria ‘speciale’. Dove il rinnovo non è più decennale nemmeno a 30 anni, ma fatto di visite, certificazioni e controlli a scadenza ravvicinata.

I controlli ogni 6 mesi e il rinnovo della patente
Tra le condizioni che ribaltano le regole del rinnovo c’è anche l’epilessia. Basta una crisi per far partire una macchina di verifiche. E qui le differenze tra Italia e Stati Uniti − come spesso accade – diventano lampanti.
In Italia, se si riceve una diagnosi di epilessia o si verifica una crisi non provocata, la patente viene sospesa. Per riottenerla serve dimostrare – con certificazione specialistica e visita in Commissione Medica Legale – che da almeno un anno non si verificano episodi. In caso di una sola crisi, il periodo può scendere a 6 mesi, ma sempre sotto controllo. Da lì, il rinnovo si accorcia: ogni 1 o 2 anni, con verifiche periodiche.
Negli Stati Uniti, invece, il medico non è obbligato a segnalare. Le decisioni spettano a enti regolatori statali, basati su linee guida condivise. E si incoraggia il paziente ad auto-segnalarsi, per non minare il rapporto con il medico. Il periodo minimo per tornare alla guida è di 3 mesi senza crisi, ma può essere modulato. Alcune crisi – come quelle notturne o provocate da febbre alta – non implicano nemmeno una sospensione automatica.
In Italia, invece, anche le crisi legate a stress o astinenza rientrano nelle restrizioni. E i controlli restano, anche dopo 5 anni senza crisi se si è ancora in terapia. Solo dopo 10 anni liberi da crisi e 5 senza farmaci si torna a una patente ‘normale’.
Il punto è questo: in Italia si punta sul controllo, negli USA sulla fiducia. Due modelli opposti, entrambi con rischi. Perché troppo controllo può diventare un incentivo alla menzogna, ma non possiamo negare che anche troppa libertà può essere pericolosa.