UFFICIALE GIORGIA MELONI, approvata la tassa settimanale per gli automobilisti: ecco quanto gli dobbiamo dare | Nessuno escluso

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni - mobilitasostenibile.it

Dopo il bollo auto, la revisione e tutti i costi annessi a un’auto, una nuova tassa settimanale è pronta a colpire gli automobilisti di tutta Italia.

L’Italia è un Paese pieno di sorprese, capace di cambiare da un giorno all’altro le regole del gioco. E non si parla solo di normative, ma soprattutto di tutto ciò che riguarda l’economia e la vita quotidiana dei cittadini. Tra i bersagli preferiti, ci sono sempre loro: gli automobilisti. Chi possiede un veicolo lo sa bene, tra tasse, rincari e nuove restrizioni.

Da una parte viene chiesto di passare all’elettrico, dall’altra si promettono aiuti come l’Ecobonus per l’acquisto. Ma se prima sembrava solo un consiglio, ora – con le limitazioni alle auto Euro 5 diesel – la transizione appare sempre più urgente. E il paradosso è servito: proprio quando sarebbe il momento di cambiare auto, molti si trovano senza incentivi. Un groviglio di contraddizioni, insomma. Ma intanto, a far discutere è un’altra novità: una tassa mascherata da ‘bilanciamento’.

La nuova tassa agli automobilisti

Sempre di diesel si parla, ma anche di benzina. Il nodo è quello delle accise. I prezzi del carburante cambiano di continuo – e raramente in meglio – ma stavolta non si tratta solo di oscillazioni di mercato. Si parla di ‘bilanciamento’.

Che significa? Significa che le accise saranno modificate con l’obiettivo di uniformarle tra benzina e diesel entro il 2030. Già dal 15 maggio 2025, infatti, è scattato il primo adeguamento.

Automobilista che fa rifornimento di carburante
La tassa carburante – mobilitasostenibile.it

Quanto ci costa la ‘tassa carburante’

Da questo mese gli automobilisti hanno potuto appurare i cambiamenti: l’accisa sul gasolio è aumentata di 1,5 centesimi al litro, mentre quella sulla benzina è scesa della stessa cifra.

A conti fatti, chi fa un pieno settimanale da 40 litri di diesel paga circa 4€ in più ogni settimana, ovvero quasi 200€ l’anno. Ed è proprio da qui che nasce la narrazione della ‘tassa settimanale’: non è una nuova imposta, ma l’effetto di un’operazione di allineamento.

Questo adeguamento, tanto per cambiare, rischia di colpire una fetta enorme di automobilisti. Perché? Perché tra il 2005 e il 2015 il diesel ha vissuto un vero e proprio boom di vendite in Italia. Merito dei bassi consumi, dei prezzi più convenienti alla pompa e degli incentivi pubblici che, fino a qualche anno fa, spingevano proprio verso questo tipo di alimentazione. Oggi, quegli stessi veicoli – spesso Euro 4 o Euro 5 – sono ancora ampiamente in circolazione, soprattutto tra chi non ha potuto permettersi un’auto più recente. E sono proprio loro a pagare il prezzo più alto.

Dunque no, non c’è nessuna nuova tassa nel senso stretto. Si tratta di una rimodulazione delle accise già esistenti. Un cambio di rotta che colpisce soprattutto chi ha ancora un’auto diesel – spesso più vecchia e meno efficiente – e che rischia ora di costare sempre di più.