Agenzia delle Entrate, arriva la raccomandata verde a tutti: stanno chiendendo la tassa auto degli anni passati | Non devi firmarla assolutamente

Raccomandata Agenzia delle Entrate

Raccomandata Agenzia delle Entrate- Foto di Mikhail Nilov da Pexels- MobilitàSostenibile.it

Cresce l’allerta per migliaia di notifiche recapitate ai cittadini da parte dell’Agenzia delle Entrate: ecco cosa si rischia e come difendersi.

Negli ultimi giorni, un’ondata di raccomandate verdi provenienti dall’Agenzia delle Entrate sta raggiungendo numerosi contribuenti italiani.

L’avviso riguarda il bollo auto, o tassa automobilistica, relativo ad annualità ormai passate. Si tratta di richieste di pagamento che riguardano in molti casi periodi precedenti al 2019.

Alcuni destinatari riferiscono di non aver mai ricevuto alcun sollecito prima d’ora, mentre altri denunciano errori nei dati indicati.

In ogni caso sono molti gli italiani ai quali arriverà o è già arrivata la cosiddetta “raccomandata verde”, tipica degli atti giudiziari o fiscali.

Avviso Agenzia delle Entrate per bollo non pagato: quando scatta la prescrizione

C’è chi si chiede se si possa rifiutare la raccomandata, ma bisogna ricordare che rifiutarsi di firmare può non essere una soluzione utile. La legge, infatti, considera comunque l’atto notificato anche in caso di rifiuto. Il compito di chi deve consegnare la raccomandata termina una volta lasciato l’avviso nella cassetta postale o presso il Comune di residenza. Quello che conta, semmai, è il contenuto della comunicazione: se si tratta di una cartella esattoriale notificata fuori tempo massimo, può decadere.

Il consiglio è quello di verificare la data dell’imposta richiesta e la data di notifica. In base alla normativa vigente, la prescrizione del bollo auto è di tre anni. Se il termine è scaduto, il cittadino può presentare un’istanza di annullamento per prescrizione. È bene però agire tempestivamente, rivolgendosi a un CAF, un professionista o consultando direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Cartella esattoriale bollo auto
Cartella esattoriale bollo auto- Foto di Nataliya Vaitkevich da Pexels- MobilitàSostenibile.it

Come fare ricorso per una cartella esattoriale considerata non legittima

Davanti ad una raccomandata che impone il recupero di un mancato pagamento del bollo auto, bisogna prima accertarsi dell’effettiva legittimità della richiesta. Esistono strumenti per difendersi, come il ricorso presso la Commissione Tributaria o l’autotutela, e in diversi casi recenti i contribuenti hanno ottenuto l’annullamento della cartella. I contribuenti dovrebbero fare attenzione anche agli eventuali importi maggiorati da more o interessi: se la tassa risulta effettivamente dovuta, è possibile chiedere una rateizzazione del pagamento.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione, tramite comunicati ufficiali, invita a controllare sempre i canali istituzionali per evitare frodi. In rete, infatti, circolano anche finte raccomandate che imitano quelle ufficiali sia nel contenuto che nella forma. L’unico modo per essere certi dell’autenticità è verificare il codice identificativo dell’atto. Ignorare la comunicazione non protegge da eventuali pignoramenti o fermi amministrativi, ma conoscere i dettagli della comunicazione è fondamentale per avviare eventuali procedure di tutela.