“Ho preso un semplice Nurofen”: patente ritirata e dichiarato tossico | Al posto di blocco ti trattano come un criminale pericoloso

Posto di blocco e immagine di una scatola di nurofen

Nurofen alla guida - mobilitasostenibile.it

Continua la controversia tra chi assume Nurofen e si mette alla guida: cosa accade se scatta il falso positivo: il caso. 

Siamo ormai alla fine dell’anno, eppure il caso della guida sotto sostanze come l’ibuprofene resta ancora aperto. Negli ultimi mesi nessuna nuova disputa ufficiale, ma i casi possono accadere comunque, anche se nessuno li racconta.

Il problema è che farmaci da banco come il Nurofen (che contiene ibuprofene) possono alterare il test antidroga, portando a un sequestro dell’auto che, seppur momentaneo, può creare non pochi problemi.

Perché sì, sono previste modifiche per chi ha assunto sostanze giorni prima di mettersi al volante, ma nulla cambia per chi, in preda al dolore, prende un farmaco poco prima di guidare.

Quando una febbre ti trasforma in un tossico alla guida

Non è fantascienza, è già successo. Un automobilista, reduce da una brutta emicrania e febbre alta, ha preso una Tachipirina (sostanza che come l’ibruprofene altera il test) per alleviare i sintomi prima di mettersi in viaggio. Al posto di blocco, il test salivare ha rilevato una sostanza estranea, e sono scattati sequestro del veicolo e ritiro della patente. Solo in seguito, con il test di conferma, è arrivata la resa dei conti: nessuna droga, solo un farmaco da banco.

Le probabilità? Basse. Servono fattori precisi: un’assunzione recente (nella stessa mattinata), una fermata casuale, e un test immunochimico che scambia il farmaco per un metabolita vietato. Ma può succedere. E succede.

Ricordiamo che, con la modifica al Codice della Strada entrata in vigore nel dicembre 2024, non serve più dimostrare lo stato di alterazione. Una questione che ha generato una vera e propria bufera tra gli automobilisti.

Tra le novità in tal senso, una modifica apportata in questi mesi sembra migliorare alcuni aspetti del nuovo Codice della Strada, ma continua a non sfiorare questo problema.

Retro scatola Nurofen dove viene spiegato che l'assunzione può alterare la capacità di guida
Indicazioni sull’Ibruprofene – mobilitasostenibile.it

Cosa dice oggi la legge (e perché non basta)

Ad oggi basta un test salivare positivo per far partire in automatico il ritiro della patente e il sequestro dell’auto. Tutto in via cautelativa, si intende. Ma intanto resti a piedi.

A poco è servita la circolare del Ministero dell’11 aprile 2025, che ha provato a mettere un freno: se i test di conferma dimostrano che la sostanza non è attiva – ovvero non influisce più sulla capacità di guidare – la patente deve essere restituita. Ma nel frattempo la macchina resta ferma, le spese corrono, e il danno è fatto.

E chi prende una Tachipirina, ma ancor più un Brufen o un Nurofen per un mal di testa improvviso, magari senza nemmeno sapere che contiene ibuprofene o sostanze similari, rischia. Non perché sia alterato, ma perché quel principio attivo – in rarissimi casi – può mandare in tilt i test.

È un’eventualità remota, certo. Ma reale. E oggi basta quella per finire nel tritacarne burocratico e quel senso di discriminazione. Anche da sobrio. Anche senza aver fatto nulla di sbagliato.