Addio bollo auto, dal 1 agosto se hai un parente over 70 sei esente dal pagamento: porti il documento all’Aci e levano il nome dal sistema

Esenzione bollo auto - mobilitasostenibile.it (1)
È possibile dire addio al bollo auto dal 2025: basta avere un parente di 70 anni che rispetta determinati requisiti.
Quando si parla di bollo auto, torna sempre in mente un pensiero ricorrente: in Italia ogni bene è una tassa, e ogni tassa è un costo che sistematicamente svuota le tasche. Eppure il bollo va pagato, perché è una tassa di possesso.
Regolamentato a livello nazionale ma gestito dalle Regioni — quelle che incassano materialmente — il bollo auto si calcola principalmente in base a due elementi: la potenza del veicolo, espressa in kilowatt (kW) o cavalli (CV), con un importo medio di circa 2-3€ per ogni kW fino a una certa soglia e tariffe più alte per i kW eccedenti; oppure la classe ambientale.
Quanto costa il bollo auto nel 2025
I veicoli più inquinanti (Euro 0, Euro 1) pagano un bollo più salato rispetto a quelli più moderni (Euro 5 o Euro 6). Insomma: meno inquini, meno paghi. A meno che non possiedi un’auto ad alte prestazioni, soggetta anche al famigerato Superbollo.
Un calcolo da cui non ci si può sottrarre – a meno che quel parente over 70 non abbia deciso di rinunciare a patente e auto, rispettando precisi requisiti per ottenere l’esenzione.
E perché un parente over 70 dovrebbe farvi dire addio al bollo? Semplice: con l’età cresce la probabilità di avere una disabilità riconosciuta, magari già certificata dalla Legge 104 o dall’indennità di accompagnamento: tutto ciò che da diritto all’esenzione indipendentemente dall’età. Se il familiare è fiscalmente a carico, oppure se l’auto è intestata a lui, scatta la possibilità di ottenere l’esenzione.
Ma – e qui è un ma grande come una casa – non basta avere 70 anni per saltare il bollo. Servono requisiti ben precisi.

Come ottenere l’esenzione del bollo auto grazie al parente con 104
A questo punto vale la pena chiarire un punto fondamentale: non conta la percentuale di invalidità, ma il tipo di invalidità certificata. La legge non richiede un grado minimo espresso in percentuale, ma riconosce l’esenzione solo per determinate condizioni sanitarie: per esempio grave limitazione della deambulazione, cecità, sordità, disabilità psichica con accompagnamento, oppure ridotte capacità motorie permanenti (in alcuni casi con obbligo di adattamento del veicolo). Se invece decidessimo di intestare a noi il veicolo, la persona in questione dev’essere fisicamente a nostro carico.
In più, c’è da considerare il limite reddituale, che cambia da Regione a Regione se il familiare disabile è fiscalmente a carico. Ad esempio, nel Lazio il limite di reddito complessivo non può superare 2.840,5€ l’anno (che diventano 4.000 € per figli fino a 24 anni).
In pratica significa che l’esenzione per il familiare disabile è accessibile solo se la persona praticamente non ha un reddito proprio (o ha solo indennità assistenziali escluse dal calcolo, come l’accompagnamento).
Ma non è finita qui, perché contano altri dettagli tecnici: la cilindrata non può superare certi limiti (di solito 2.000 cc per benzina e 2.800 cc per diesel, anche se qualche Regione valuta la potenza in kW), e il beneficiario non deve possedere altri veicoli agevolabili. L’esenzione vale infatti per un solo mezzo: se ci sono più auto intestate, si può scegliere quale esentare, ma non tutte.