480€ al mese per tutto l’anno: presenti la patente e sono tuoi | C’è solo un requisito

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Un nuovo sostegno statale garantisce un minimo mensile alle famiglie in difficoltà: ecco chi può richiederlo e come funziona nel dettaglio.
Dal 1° gennaio 2024 è entrata in vigore una misura che ha rivoluzionato il sistema di sostegno economico in Italia: l’Assegno di Inclusione.
Questo nuovo strumento ha sostituito il precedente Reddito di Cittadinanza, stabilendo criteri di accesso più rigorosi e obiettivi più mirati.
Il suo scopo è quello di sostenere i nuclei familiari che versano in condizioni economiche difficili, favorendone al contempo il reinserimento sociale e professionale.
La misura si rivolge in particolare a famiglie in cui è presente almeno una persona con disabilità, un minore, un anziano over 60 o qualcuno seguito dai servizi sociali.
Assegno di Inclusione: cos’è, come richiederlo e perché serve la patente
L’importo minimo mensile dell’Assegno di Inclusione parte da 480 euro, ma può aumentare in base al numero di familiari e alla condizione abitativa. I fondi vengono erogati ogni mese tramite una carta prepagata e possono essere utilizzati per fare acquisti o pagare l’affitto.
Per accedere a questo bonus si deve presentare la patente o un documento d’identità, ma è anche necessario dimostrare di vivere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, e avere un ISEE inferiore a 10.140 euro.
Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, deve rimanere sotto i 30.000 euro, mentre quello mobiliare, che comprende conti correnti, risparmi e investimenti, non può superare i 6.000 euro, soglia che può salire in caso di presenza di persone con disabilità nel nucleo. Il reddito familiare, infine, deve essere inferiore a 6.500 euro l’anno, oppure 8.190 euro per famiglie con soli over 67 o disabili gravi. In caso di affitto, il limite sale a 10.140 euro. Sono escluse le persone con recenti condanne penali, chi possiede veicoli di lusso, imbarcazioni o ha abbandonato volontariamente il lavoro.

Cosa deve fare chi percepisce l’Assegno di Inclusione
L’accesso all’Assegno comporta anche precisi doveri. I beneficiari devono accettare di partecipare a percorsi formativi, scolastici o professionali, in base all’età e alla condizione familiare. In particolare, chi ha tra i 18 e i 29 anni e non ha completato la scuola dell’obbligo deve iscriversi a un percorso educativo. Gli adulti senza carichi familiari devono invece rendersi disponibili a programmi di inclusione lavorativa. Ogni 90 giorni, le persone ritenute idonee al lavoro devono presentarsi al Centro per l’Impiego per aggiornare la propria posizione.
In caso di assenza non giustificata o rifiuto di sottoscrivere il patto di servizio, il sussidio viene sospeso. Restano esclusi da questi obblighi gli over 60, i pensionati, chi è affetto da gravi malattie, chi si prende cura di familiari non autosufficienti o chi è inserito in percorsi di protezione per violenza domestica.