In arrivo la super raccomandata ed è di questo preciso colore: se la vedi non ritirarla per nessun motivo | Ti chiedono i soldi delle tasse degli anni passati

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Sta arrivando a casa degli italiani una comunicazione che fa tremare gli automobilisti: ecco cosa sapere per non cadere in errori costosi.
Di recente molti automobilisti hanno trovato nella cassetta delle lettere una raccomandata verde che ha fatto scattare l’allarme.
Si tratta di notifiche legate al bollo auto, la tassa che va pagata ogni anno semplicemente per il possesso di un veicolo, indipendentemente dall’uso.
Questa tassa è particolarmente invisa agli italiani perché percepita come un peso economico senza un ritorno concreto.
La busta verde, in particolare, riguarda spesso bolli auto di anni precedenti che il Fisco chiede di recuperare.
Bolli auto già pagati: cosa fare di fronte ad una raccomandata verde
La firma apposta sulla comunicazione ricevuta fa partire automaticamente la procedura di riscossione, anche se il pagamento è già stato fatto. Ecco perché, prima di accettarla, è fondamentale verificare la propria posizione e tenere a disposizione tutte le ricevute, così da poter dimostrare in modo chiaro e ufficiale di essere in regola. Bisogna però ricordare che ricevere una raccomandata verde non vuol dire sempre che ci sia davvero un debito da saldare. In alcuni casi, la richiesta può riferirsi a bolli di anni ormai prescritti o già regolarmente pagati.
La firma sulla notifica, però, segna l’inizio dei termini legali per eventuali contestazioni, che devono essere presentate entro tempi precisi. Ignorare o sottovalutare la comunicazione può quindi comportare conseguenze pesanti, dalle sanzioni agli interessi aggiuntivi fino a provvedimenti più gravi come il fermo amministrativo del veicolo. Per questo, nel caso in cui la lettera riguardi annualità lontane, conviene controllare con attenzione le date e rivolgersi subito a un CAF, a un consulente o direttamente all’Agenzia delle Entrate per chiarire la situazione.

Accettare o rifiutare la raccomandata: cosa comportano i due scenari opposti
Accettare la consegna della raccomandata equivale a confermare la notifica, con tutti gli effetti che ne derivano. C’è da precisare, però, che anche non ritirare la busta non annulla la procedura. L’avviso di giacenza lasciato dal postino o il deposito in posta sono già considerati validi. L’unico modo per tutelarsi è dimostrare di aver pagato, presentando ricevute e documenti all’ente che ha inviato la richiesta.
Se c’è stato un errore, questi elementi possono portare all’annullamento della cartella. È quindi fondamentale conservare ogni prova di pagamento e, in caso di contestazione, inviare comunicazioni ufficiali tramite PEC o raccomandata. Solo così si può fermare un iter di recupero crediti che, in realtà, non avrebbe motivo di esistere.