Addio assicurazione auto, se fai danni paghi di tasca tua: decade l’obbligo totalmente | Se vuoi circolare senza puoi farlo

Auto senza assicurazione - mobilitasostenibile.it
Nel 2025 è possibile circolare senza assicurazione auto, ma solo in determinate città: normativa, rischi e pericoli del caso.
L’assicurazione auto è, a tutti gli effetti, la spesa più onerosa che un automobilista deve affrontare nella vita del suo veicolo. Si superano facilmente i 1.000€ per chi parte da una classe sfavorevole, e si risparmiano cifre importanti nel tempo, a patto di non subire incidenti.
E poi ci sono le condizioni: tra guida libera, esperta o esclusiva, ogni scelta pesa sul portafoglio ma anche sui vincoli del mezzo. Oggi esistono diversi agenti che offrono prezzi vantaggiosi anno dopo anno, certo, ma spesso diventa complesso orientarsi nella caccia all’offerta.
Eppure l’assicurazione ci salva: ci protegge in caso di incidente e tutela il veicolo (e noi stessi). Ma in questo sottile equilibrio tra utilità e insofferenza, c’è chi vorrebbe davvero farne a meno in maniera legale. E da quest’anno, qualcuno potrà davvero riuscirci.
Un’auto senza assicurazione
L’idea non è nuova; smettere di pagare la polizza significherebbe tenersi in tasca anche oltre un migliaio di euro ogni anno. Un bel risparmio, specie per chi vive in zone dove i premi sono più cari. Ma a fronte di questo vantaggio ci sono rischi enormi. Un tamponamento che normalmente verrebbe coperto dall’assicurazione diventa una spesa da migliaia di euro.
Un sinistro più grave può bruciare in pochi giorni i risparmi di una vita. Senza contare le sanzioni. Multe pesanti, sequestro del veicolo e obbligo di mettersi comunque in regola.
Insomma, nell’immediato il risparmio è invitante. Ma la realtà è che, senza copertura, ogni responsabilità ricade direttamente sul conducente. Eppure, in alcuni luoghi, circolare senza RC Auto non solo è possibile: è la normalità.

Dove l’assicurazione non è obbligatoria
Può sembrare incredibile, ma nel 2025 esistono ancora Stati dove l’assicurazione auto non è richiesta. Afghanistan, Somalia e Haiti sono esempi chiari. Paesi segnati da fragilità politica e sociale, dove il settore assicurativo è praticamente inesistente. Qui non ci sono compagnie affidabili né enti che controllino. I sinistri vengono gestiti tra privati, famiglie o comunità. Nessun risarcimento garantito, nessuna rete di protezione.
In contesti dove mancano stabilità, infrastrutture e servizi sanitari di base, l’assicurazione non è certo una priorità. L’idea di pagare per una copertura eventuale non trova infatti spazio in economie in cui spesso manca persino l’essenziale. Così guidare senza polizza non è un illecito; è la quotidianità.
Ma questa normalità ha un prezzo altissimo. In caso di incidente, il peso economico grava tutto sul conducente. E se i danni sono gravi, le conseguenze possono essere disastrose. È un rischio che in Europa appare impensabile, ma che in questi Paesi è accettato come parte della vita di tutti i giorni.
Alla fine, resta una riflessione amara: qui ci lamentiamo dei 1.000€ l’anno di RC Auto, mentre altrove c’è chi firmerebbe subito per avere almeno una compagnia pronta a coprirgli le spalle.