Rinnovo patente, duro colpo per tutti gli anziani: arriva la nuova visita medica obbligatoria | Nessuno riesce a superarla

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Per chi ha superato una certa soglia di età guidare diventa più complicato: anche il rinnovo per l’abilitazione alla guida è un percorso tortuoso che non tutti superano.
Ogni volta che le cronache si riempiono di gravi incidenti, purtroppo anche mortali, l’attenzione viene riportata sul tema degli anziani al volante.
Episodi così sconvolgenti sono spesso causati da automobilisti ultraottantenni che fanno fatica a conservare lucidità e concentrazione durante la fase di guida.
I numeri parlano chiaro: secondo Istat e Aci, nel 2024 la fascia d’età con il più alto tasso di mortalità stradale è quella tra gli 85 e gli 89 anni, con 103,8 vittime ogni milione di abitanti. Subito dopo ci sono i giovani tra i 20 e i 24 anni con 84,7 decessi ogni milione.
Alla luce di questi dati pare che il Governo stia lavorando a regole più severe per il rinnovo della patente per chi ha superato gli 80 anni.
Rinnovo patente: come funziona per gli anziani in Italia
Le regole attuali per il rinnovo della patente cambiano a seconda dell’età e del tipo di patente. Per auto e moto (categorie AM, A, B, BE) il rinnovo è ogni 10 anni fino ai 50 anni, ogni 5 anni fino ai 70, ogni 3 anni fino agli 80 e ogni 2 anni dopo questa soglia. In genere basta una visita medica per verificare i requisiti fisici e psicologici, senza esami di guida o quiz.
Diverso il caso delle patenti speciali o di chi viene indirizzato alla Commissione medica locale, che già attualmente effettua controlli più approfonditi. Per camion e autobus, i controlli sono ancora più frequenti e rigidi. Ad esempio chi ha una patente C o CE, dopo i 65 anni deve obbligatoriamente sottoporsi alle verifiche della Commissione medica.

A quali misure sta pensando il Governo per garantire maggiore sicurezza sulle strade
Il nuovo pacchetto di misure punta a introdurre test teorici e pratici per chi ha più di 80 anni, oltre a criteri medici più severi che potrebbero comprendere valutazioni cognitive dettagliate. Una prima proposta in questa direzione era stata respinta, ma la questione tornerà presto in Parlamento. Nel frattempo associazioni dei consumatori e sindacati dei pensionati chiedono di non togliere la possibilità agli anziani di guidare: secondo loro la mobilità deve restare un diritto anche in età avanzata e i controlli dovrebbero basarsi sullo stato di salute reale e non solo sull’età.
Tra le ipotesi discusse c’è anche quella di limitare l’uso dell’autostrada per chi ha più di 80 anni. In questo caso spetterebbe alle Commissioni mediche locali stabilire caso per caso chi può continuare a guidare in sicurezza.