“Ma avevo ragione piena” “Noi non ti paghiamo”: le assicurazioni hanno trovato il cavillo vincente | Se fai un incidente non ti pagano più

Ragazza che chiama la compagnia assicurativa dopo un'incidente auto

Incidente stradale e assicurazione - mobilitasostenibile.it

Un piccolo dettaglio può giocare a nostro sfavore in caso d’incidente. Le assicurazioni hanno trovato il modo per contestare. 

C’è una cosa che ogni automobilista è tenuto ad avere, che lo voglia o no: l’assicurazione. Serve per circolare, per proteggere gli altri, ma soprattutto per avere un’ancora a cui aggrapparsi nel momento in cui tutto va storto. Negli ultimi anni i prezzi sono aumentati, com’è successo per tutto il resto, ma in caso d’incidente avere una compagnia dalla propria parte è importante.

O almeno, così dovrebbe essere. Perché anche quando si ha piena ragione – dinamica chiara, verbali in regola, torto dell’altro evidente – può bastare un dettaglio per far crollare tutto. Un dettaglio di cui non sospettavamo nemmeno l’importanza, che la legge non impone, ma che alcune assicurazioni usano come appiglio per negare ogni risarcimento. E quando succede, non ci si può nemmeno appellare a un errore: è tutto legale, tutto già scritto nel contratto.

Incidente auto e assicurazione: quando la colpa diventa tua, anche se non lo è

Il punto è semplice, ma fastidioso da accettare: le assicurazioni sono brave a fare i conti, soprattutto quando i danni sono ingenti. Più sale l’importo da pagare, più aumenta la probabilità che venga contestato qualcosa. Non la dinamica – almeno non sempre – ma tutto il resto: lo stato del veicolo, le condizioni del conducente, le clausole scritte in piccolo.

Basta poco per ribaltare la situazione. Magari si guida con la vista ridotta da anni, ma senza aver aggiornato la patente. Oppure si è stipulata un’assicurazione agevolata per veicoli storici, dimenticando che quella copertura prevede un uso limitato e occasionale: se ci trovano a fare 30.000 km l’anno, possono eccome opporsi a qualsiasi risarcimento.

E il paradosso è che, anche quando si ha ragione piena, tutto può diventare incerto. Basta un dettaglio fuori posto per finire nel limbo dei “ci dispiace, ma non possiamo procedere”. E spesso quel dettaglio è qualcosa che non abbiamo mai ritenuto importante. Questo caso, tra l’altro tutt’altro che raro, lo dimostra chiaramente. E no, non riguarda né fari, né cinture, né freni: è qualcosa di molto più semplice – e proprio per questo, subdolo.

Cliente e rappresentante assicurativo di fronte a un contratto di assicurazione auto
Assicurazione auto e contestazione della compagnia in caso di incidente – mobilitasostenibile.it

Il caso comune in cui le assicurazioni possono non pagarti

Se l’auto è un modello datato e non ha i poggiatesta – perché all’epoca non erano obbligatori – tutto legale, certo. Ma in caso di incidente, soprattutto con danni fisici, alcune assicurazioni potrebbero rifiutare il risarcimento appellandosi a una presunta carenza di sicurezza. È un cavillo, sì, ma funziona. E chi non lo conosce, rischia di ritrovarsi senza copertura anche avendo tutte le ragioni dalla sua parte.