“Alt, mi faccia controllare il filtro FAP”: al posto di blocco lo controllano a tutti: se non è in ordine ti levano l’auto

Posto di blocco

Posto di blocco - mobilitasostenibile.it

C’è una nuova frase che inizia a farsi strada ai posti di blocco: “Mi faccia controllare il FAP”. Gravi conseguenze per chi non ce l’ha.

Non è un documento, non è la patente. Ma se non ce l’hai in ordine, o peggio se l’hai rimosso, rischi grosso. Non parliamo di multe da 40€, ma di fermo del veicolo, sequestro, addirittura sospensione della carta di circolazione. E no, non stiamo esagerando.

Il punto è che in molti nemmeno sanno cosa sia. Ma, per fortuna, ce l’hanno sotto il sedile. O meglio: dovrebbero averlo.

C’è chi non sa che dovrebbe averlo e chi, per risparmiare due spicci in officina, ce l’aveva ma ha preferito eliminarlo (e molti non lo sanno nemmeno a causa dell’acquisto di un’auto usata). E ora, chiunque abbia il veicolo in questo modo, rischia di pagare il doppio. Anzi, il triplo. Ma di cosa si tratta e, soprattutto, cosa succede davvero quando ti fermano e non trovano quello che cercano?

Molti non ce l’hanno più: il motivo (sbagliato) è sempre lo stesso

In un momento in cui ogni tagliando è un salasso e ogni spia accesa una potenziale batosta, non sorprende che qualcuno cerchi scorciatoie. E una delle più diffuse si chiama: rimozione del FAP. Il FAP è un componente costoso da sostituire o rigenerare. E se si intasa, come spesso accade nei motori inquinanti, possono servire anche mille o duemila euro per rimetterlo a nuovo. Nei casi migliori, basta rigenerarlo.

Così, da qualche anno, officine poco trasparenti propongono ‘soluzioni alternative’: rimuoverlo del tutto, far sparire la spia, modificare la centralina. Il fatto è che gli stessi conducenti in cerca di risparmio non sanno nemmeno cosa stanno facendo realmente. Costo? Pochi spicci. Rischio? Enorme. Molti lo fanno pensando di fregare il sistema.

Ma è proprio in quel momento che iniziano i problemi: consumi sballati, fumo nero dallo scarico, revisione fallita e controlli sempre più accurati in strada. Ma qual è questa famosa componente che tutti rimuovono senza sapere davvero cosa fa? Arriviamo al punto.

FAP (Filtro Anti Particolato) – mobilitasostenibile.it

Cos’è davvero il FAP e perché te lo controllano adesso

Il FAP, ovvero Filtro Anti Particolato, è un dispositivo montato sulle auto diesel per trattenere le particelle inquinanti prodotte dal motore. È obbligatorio per legge su tutti i veicoli diesel Euro 5 e 6, e spesso anche su Euro 4. E serve. Eccome se serve. Il suo compito è filtrare il particolato, ovvero quelle micro-polveri tossiche che escono dallo scarico e finiscono nell’aria che respiriamo. Quando funziona, nessuno se ne accorge.

Quando viene rimosso? La differenza si vede. E si sente. Fumo nero allo scarico, spie accese, puzza. E ora anche multe pesantissime. Perché le forze dell’ordine – soprattutto durante controlli ambientali, su input delle regioni o in collaborazione con la Motorizzazione – possono controllare se il FAP è presente e attivo. E se scoprono che non lo è, partono i guai seri: multa da oltre 400€, fermo del veicolo, sospensione della carta di circolazione e obbligo di ripristino. Ecco perché quella frase, sentita al posto di blocco, ha iniziato a spaventare tutti: ‘Favorisca il FAP’. Sì, lo controllano davvero. E se non ce l’hai, potresti tornare a casa a piedi.