A 60 anni andate a guardare i cantieri: addio patente allo scoccare di quell’età | La levano a milioni di anziani per questa patologia comunissima

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Un disturbo diffuso tra le persone più anziane può cambiare la vita di chi guida: ecco i casi in cui non si può procedere con il rinnovo della patente a causa dei numerosi rischi connessi.
Con l’età aumentano le probabilità di sviluppare alcuni disturbi che possono avere un impatto diretto sulla vita di tutti i giorni, compresa la possibilità di mettersi al volante.
Tra i 50 e i 70 anni, e in particolare intorno ai 60, uno dei problemi più comuni è l’apnea ostruttiva del sonno. Si tratta di una condizione che porta a ripetute interruzioni della respirazione durante il riposo notturno, spesso senza che chi ne soffre se ne renda conto.
Le conseguenze sono molto pericolose perché il sonno diventa frammentato e poco ristoratore e di giorno la stanchezza si trasforma in sonnolenza improvvisa.
Questo aumenta notevolmente il rischio di colpi di sonno, soprattutto al volante. Per questo motivo, le leggi europee e italiane hanno collegato il rinnovo della patente a controlli medici specifici, con l’obiettivo di proteggere non solo i conducenti, ma anche la collettività.
Apnea notturna e patente: perché è un problema il rinnovo
L’apnea ostruttiva del sonno, conosciuta anche come OSAS, è oggi considerata uno dei fattori più pericolosi per chi guida. Le persone che ne soffrono hanno una probabilità di incidente da due a sette volte superiore rispetto a chi non presenta disturbi del sonno. A rendere la situazione ancora più rischiosa è il fatto che il colpo di sonno arriva all’improvviso. Non ci sono, infatti, segnali di allerta.
Per questa ragione nel 2014 l’Unione Europea ha approvato una direttiva che prevede controlli obbligatori per chi ha una diagnosi di OSAS. In Italia la normativa è stata recepita con il decreto legge del 22 dicembre 2015. Non significa che la patente venga tolta automaticamente, ma è necessario dimostrare di seguire una terapia e di mantenere un livello di vigilanza sufficiente per guidare in sicurezza.

Quali sono le procedure da seguire per chi soffre di OSAS e vuole rinnovare la patente
Le regole introdotte negli ultimi anni prevedono che chi soffre di OSAS debba rinnovare la patente con maggiore frequenza. Per le patenti comuni, come A e B, la validità scende a tre anni, mentre per quelle professionali, come C e D, si riduce a un solo anno. Se il disturbo è considerato grave, l’idoneità alla guida viene concessa solo a chi dimostra di seguire una cura efficace. Quest’ultima può includere l’uso di apparecchi CPAP o dispositivi specifici prescritti da specialisti.
La prima valutazione viene fatta dal medico monocratico, ma nei casi più delicati è la Commissione Medica Locale a decidere. Non dichiarare il proprio stato di salute durante la visita può comportare conseguenze pesanti. Si va dalla sospensione della patente fino ai problemi con l’assicurazione.