UFFICIALE INPS, 5 anni di contributi in regalo: se hai la patente vai in pensione prima di tutti

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La patente può essere utilizzata come documento per accedere ad una novità in termini pensionistici: ecco come può cambiare in meglio la vita di molti lavoratori.
In Italia andare in pensione non è mai stato semplice. Tra leggi che cambiano, limiti di età e di contributi e pratiche spesso complicate, il traguardo sembra per tanti una corsa a ostacoli senza fine.
Capita che, dopo una vita di lavoro, si arrivi all’agognata pensione già stanchi o con problemi di salute che non permettono di goderla davvero.
C’è chi purtroppo non riesce nemmeno a ricevere il primo assegno, perché i tempi si allungano troppo. Per questo ogni misura che consente di anticipare l’uscita dal lavoro viene vista come una boccata d’ossigeno.
Una delle ultime decisioni comunicate dall’INPS prevede che siano riconosciuti cinque anni di contributi in più a chi possiede la patente di guida.
In cosa consiste l’iniziativa dell’INPS per il riconoscimento di contributi legati alla patente di guida
Con questa misura l’INPS offre un vantaggio concreto perché sono previsti cinque anni di contributi riconosciuti a chi ha la patente e rispetta determinati requisiti. La licenza di guida non serve solo come documento di identità, ma diventa la chiave per accedere a questo beneficio. Per ottenerlo bisogna avere almeno cinque anni di assicurazione e contributi già versati. Chi soddisfa questa condizione può contare su un anticipo importante, senza dover attendere ulteriori modifiche alle regole pensionistiche.
La notizia ha suscitato molto interesse perché permette di avvicinare un obiettivo che, per molti, rischia di restare lontano. Guadagnare cinque anni significa avere più tempo da dedicare a sé stessi e ai propri affetti, senza rimanere bloccati nel limbo della burocrazia.

Requisiti richiesti per ottenere cinque anni di contributi in più e tutele previste per i familiari
Non basta avere la patente per rientrare nella misura, ma occorre anche dimostrare di aver versato almeno tre anni di contributi negli ultimi cinque, prima della domanda. Solo chi rispetta questa condizione può ottenere il riconoscimento dei cinque anni extra. L’iniziativa è pensata non solo per chi lavora ma anche per garantire un sostegno alla famiglia. Se infatti il titolare non riuscisse ad arrivare alla pensione a causa di un decesso, i suoi cari possono richiedere la pensione indiretta.
Per averne diritto bisogna che risultino almeno quindici anni di contributi, oppure cinque anni di cui tre versati di recente. Questa misura, quindi, non solo permette di uscire prima dal lavoro, ma offre anche una forma di protezione economica per i propri cari nei momenti più difficili.