UFFICIALE GIORGIA MELONI, scherzetto 2026: arriva la tassa libretto | 70€ obbligatori solo per mantenerlo attivo

La nuova tassa sul libretto di circolazione - mobilitasostenibile.it
Moltissimi automobilisti saranno costretti a pagare 70€ se vorranno che il proprio libretto sia a norma: le novità della burocrazia.
Girare senza libretto è impossibile – anche quando è lì, nel cruscotto, ma da un momento all’altro non è più valido. Che sia un documento fondamentale è un dato di fatto, ma ciò che sfugge a molti è che la normativa cambia, le regole corrono, e quando arriva il momento di adeguarsi – anche solo per restare in regola con quelle attuali – a pagare è sempre il proprietario del veicolo.
Il problema è che, come spesso accade, si potrebbe risparmiare. Ma l’iter diventa talmente complicato che, alla fine, l’unica via praticabile è farsi aiutare. È quello che sta succedendo a tantissime persone, ed è quello che – ahinoi – succederà sempre più spesso anche nel 2026, con un’ondata di casi già prevista.
Quando il libretto non basta più: arriva il DUC (e il caos burocratico)
Per molti automobilisti il ‘libretto di circolazione’ è ancora quel foglietto piegato nel cruscotto, da mostrare solo in caso di controllo. Ma da qualche anno è arrivato il DUC – Documento Unico di Circolazione, che unisce libretto e certificato di proprietà in un solo foglio.
Chi ha ancora i documenti separati non deve fare nulla, finché sono leggibili. Ma in caso di deterioramento, smarrimento, furto o passaggio di proprietà, scatta in automatico il rilascio del DUC. Non lo scegli tu: parte da solo.
Il problema? Se il vecchio libretto è rovinato o illeggibile e non lo sostituisci subito, puoi ricevere una multa fino a 1700€. E la procedura per rifarlo non è affatto veloce: in molte città, la Motorizzazione ha tempi biblici. Così, pur di non restare bloccati, la maggior parte si affida a un’agenzia. E lì, si paga.

Il costo della ‘semplificazione’: perché paghiamo anche 70€ per un foglio
Rifare il libretto, in teoria, costa 10,20€. Ma tra attese infinite e moduli da decifrare, la maggior parte delle persone si arrende e si rivolge a un’agenzia. Il risultato? Tra bolli, imposte, commissioni e onorari, si arriva facilmente a 70€, se non oltre.
E in certi casi, non hai nemmeno scelta: se la pratica finisce nel nuovo sistema – oppure se il documento è stato perso, rubato o danneggiato – viene rilasciato il DUC, non il vecchio libretto. E il costo sale.
Perché il DUC sostituisce anche il certificato di proprietà, e prevede imposte aggiuntive, diritti PRA e altri oneri.
Il tutto per un documento che, alla fine, dice le stesse cose, ma con un nome nuovo e un prezzo triplicato.
Risultato? Stesso problema, due finali diversi. Se ti va bene, te la cavi con poco. Ma se rientri in uno dei casi “automatizzati”, non scampi al conto pieno. E tutto dipende da come la tua situazione finisce nel sistema.