ULTIM’ORA BOLLO AUTO, esteso il decreto età: compiuti i 31 anni non paghi più nulla | “Era una tassa troppo odiata”

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Un annuncio che allieta gli automobilisti: tra esenzioni, modifiche e differenze regionali, ecco cosa potrebbe cambiare davvero per il bollo auto.
Poche imposte riescono a generare tanto malcontento tra gli italiani quanto il bollo auto. Una tassa obbligatoria che viene percepita come una vera e propria sanzione.
Le discussioni sulla sua abolizione o riduzione si sono moltiplicate negli anni, ma il tema torna ciclicamente al centro del dibattito ogni volta che si parla di agevolazioni fiscali o nuovi decreti.
Ci si chiede se possa esserci un modo per abolire eventualmente questa imposta basata sul semplice possesso dell’auto e indipendente dal suo utilizzo.
Oltre a questi dubbi, sorgono anche quelli relativi alle differenze regionali di applicazione del bollo auto, che si arricchiscono di novità molto importanti.
Come funziona oggi il bollo auto e su quali categorie di auto non si applica
La normativa italiana attuale prevede che le auto ultratrentennali, cioè con almeno 30 anni dalla prima immatricolazione, non siano soggette al bollo auto come tassa di possesso. In pratica chi possiede un’auto che ha superato i 30 anni di età e non la utilizza su strade pubbliche non deve versare nulla. Se il veicolo viene impiegato per la circolazione, però, è dovuta una tassa forfettaria annuale, il cui importo è stabilito dalle Regioni e varia tra 25,82 e 31,24 euro.
Questa tassa non dipende dalla potenza del motore né dalle emissioni inquinanti, ma è una cifra simbolica che riconosce il valore storico del mezzo. Alcune Regioni, come la Lombardia, prevedono esenzioni totali anche da questo contributo per i veicoli iscritti nei registri riconosciuti, come ASI o FMI. In altre aree, come l’Emilia-Romagna o la Provincia di Trento, sono previste agevolazioni anche per le auto con più di 20 anni, purché siano certificate come di interesse storico e collezionistico.

Differenze regionali sul pagamento del bollo auto e documentazione necessaria per l’esenzione
Le differenze territoriali sono significative. Al Nord, molte Regioni applicano sconti o esenzioni già dai 20 anni di età, mentre nel Centro e nel Sud tali agevolazioni sono più rare. In Campania, Calabria e Sicilia, ad esempio, non sono previste riduzioni per le auto ultraventennali, ma solo l’applicazione della tassa forfettaria per le ultratrentennali in caso di circolazione.
Per ottenere i benefici fiscali previsti non basta però il compimento degli anni del veicolo: spesso è necessaria anche l’iscrizione a uno dei registri storici riconosciuti (come ASI, Storico Fiat, Lancia, Alfa Romeo, FMI o ACI Storico). Solo così è possibile dimostrare l’effettivo valore collezionistico e ottenere l’esenzione dal pagamento del bollo auto.