1 gennaio 2026, arriva la detrazione auto 100%: ti porti tutto in detrazione | Recuperi tutti i tuoi soldi

auto giocattolo che scala pile di monete e scritta "detrazioni auto"

Detrazioni auto 2025/2026 - mobilitasostenibile.it

L’anno prossimo sarà possibile portare in detrazione anche i costi legati al veicolo: 100% di rimborso sulle spese quotidiane.

Avere un veicolo è una spesa, ma utilizzarlo lo è ancora di più. Tutti costi che hanno nomi diversi: carburante, manutenzione, bollo, assicurazione, eventuale leasing, noleggio, parcheggi… potremmo continuare all’infinito. Ma davvero nulla di tutto ciò è realmente detraibile (o deducibile)?

In realtà, nel 2026 sarà possibile portare le spese affrontate durante l’anno nella dichiarazione dei redditi. Ma, come sempre, non sarà un privilegio riservato a tutti: bisognerà rispettare alcuni limiti e requisiti, che è bene conoscere fin da subito, così da fare scelte consapevoli e non perdere ciò che spetta di diritto.

Alcuni conducenti possono scaricare tutto: ma non è per tutti

C’è chi, nel 2026, potrà finalmente portare in detrazione – o in deduzione – una lunga lista di spese legate all’auto. Parliamo di carburante, manutenzione, assicurazione, bollo e perfino parcheggi, pedaggi e noleggi. Una serie di costi quotidiani che, fino a poco tempo fa, erano a carico esclusivo del contribuente, senza possibilità di recupero.

Un rimborso reale, dentro la dichiarazione dei redditi, per alleggerire un carico che conosciamo fin troppo bene. Ma, come spesso accade quando si parla di agevolazioni fiscali, non vale per tutti allo stesso modo.

Anzi: per molti rimarrà solo un miraggio, o una possibilità molto ridotta. Il motivo? Dipende da chi sei, cosa fai e soprattutto da come usi il veicolo. E per capirlo davvero, serve fare un po’ di chiarezza su categorie, limiti e percentuali.

auto giocattolo sopra a banconote euro
Spese auto e dichiarazione dei redditi – mobilitasostenibile.it

Chi ha diritto e cosa succede se l’auto è anche per uso personale

I benefici fiscali al 100% – sia per la deducibilità dei costi che per la detraibilità dell’IVA – spettano solo a chi utilizza il veicolo in modo esclusivamente strumentale all’attività. È il caso, ad esempio, di taxi, NCC, autoscuole, autonoleggi, aziende che fanno trasporto merci o servizi tecnici a domicilio. Mezzi, insomma, che non esistono al di fuori del lavoro.

In questi casi, tutto è deducibile e detraibile: dal carburante all’assicurazione, fino all’ammortamento dell’auto stessa. Nessun limite, nessun tetto, nessuna complicazione. Ma appena l’uso si fa ‘promiscuo’ – cioè personale più professionale – le cose cambiano.

Per chi usa l’auto anche fuori dal lavoro, ad esempio per esigenze familiari o spostamenti privati, la deducibilità dei costi scende al 20% e l’IVA è detraibile solo al 40%, con tetti precisi e controlli severi. Inoltre, in alcuni casi, bisogna dimostrare in modo documentato l’effettiva proporzione di utilizzo.

In sostanza, lo Stato ti aiuta – ma solo se dimostri di usare il veicolo davvero per lavoro, e non per andare in vacanza o fare la spesa. E come sempre, chi non rientra nelle casistiche preferite, dovrà accontentarsi di una piccola parte. O pagare tutto di tasca propria.