Scacco matto al Vigile | Le condizioni che rendono illegittima una sanzione: lo sanno in pochissimi

Vigile che sanziona un'automobilista perché andava troppo piano in strada

Vigile che sanziona un'automobilista @mobilitàsostenibile

Molte multe per eccesso di velocità sembrano incontestabili, ma in realtà esistono condizioni precise che possono renderle nulle: basta conoscere cosa deve essere indicato nel verbale e come dev’essere installato il dispositivo.

Nel mare di sanzioni che ogni giorno arrivano agli automobilisti italiani, una percentuale non trascurabile riguarda gli autovelox. La sicurezza stradale è una priorità, ma ciò non significa che ogni rilevamento sia automaticamente valido. Troppi verbali, infatti, vengono redatti senza rispettare tutte le prescrizioni tecniche e documentali previste dalla normativa. È proprio in queste lacune che, secondo numerosi esperti del settore, si annida la possibilità concreta di far annullare una multa.

Il punto cruciale è che la legge non consente scorciatoie: il Comune o l’ente accertatore deve dimostrare che l’apparecchio impiegato fosse perfettamente funzionante, correttamente posizionato e adeguatamente segnalato. Se uno solo di questi requisiti cade, la multa rischia di perdere validità. E nella pratica, non è raro che accada.

Omologazione, taratura e segnaletica: i tre pilastri del verbale valido

Perché un autovelox possa essere usato in modo legittimo, deve essere omologato e sottoposto a verifiche periodiche. L’omologazione non è un dettaglio tecnico ma un requisito essenziale: certifica che il dispositivo rispetta gli standard richiesti per operare su quella strada e in quelle condizioni. Se nel verbale manca l’indicazione dell’omologazione o non viene fornita su richiesta, la sanzione può essere annullata.

Anche la taratura è un elemento fondamentale. La normativa impone controlli regolari da parte di centri autorizzati, e il certificato deve essere disponibile agli atti. Un autovelox non tarato, o tarato troppo tempo prima, non può essere utilizzato per comminare multe. La semplice assenza della data dell’ultima verifica può bastare per ribaltare il verbale. A questo si aggiunge la segnaletica: l’avviso di presenza dell’autovelox deve essere visibile, ben posizionato e conforme alle distanze previste dal Ministero dei Trasporti.

Vigile con palmare controlli CED
Vigile con palmare controlli CED – mobilitasostenibile.it

Le irregolarità più comuni che aprono la strada al ricorso

Molti verbali vengono annullati perché il tratto stradale non è indicato in modo preciso: chilometro esatto, direzione di marcia e limite vigente devono comparire senza ambiguità. Un errore nel chilometraggio, una direzione sbagliata o l’assenza del limite effettivo sono elementi sufficienti per contestare la multa. Ancora più frequente è la mancanza di documentazione sull’apparecchio utilizzato: modello, numero di serie e certificazioni devono essere reperibili e coerenti.

Un altro errore diffuso riguarda la posizione dell’autovelox: se il dispositivo non rispetta le condizioni di installazione previste dalla legge — ad esempio se è posto in curva, troppo vicino al cartello o in un punto non autorizzato — il verbale può perdere efficacia. La trasparenza è il principio cardine della normativa: il rilevamento deve servire alla sicurezza, non a tendere una trappola all’automobilista. Quando questo principio viene violato, la legge è chiara e lo spazio per il ricorso si apre inevitabilmente.