RC Auto, è ufficiale l’aumento Meloni: questi italiani saranno totalmente spogliati dalla tassa | Forse era meglio andare a cavallo

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni@wikicommons, mobilitasostenibile

Con la nuova legge di bilancio 2026 una modifica fiscale potrebbe far salire i costi delle polizze auto — colpendo soprattutto gli automobilisti con garanzie “accessorie”.

Dal 2026 gli italiani che hanno un’auto potrebbero ritrovarsi a pagare di più per l’assicurazione: una proposta contenuta nella manovra finanziaria — sostenuta dal partito al governo — prevede di aumentare drasticamente l’aliquota fiscale sulle polizze che coprono il conducente in caso di infortunio. Ciò significa che, anche se la polizza obbligatoria RC Auto rimane invariata, le coperture aggiuntive — spesso ignorate — rischiano di trasformarsi in una vera “tassa nascosta” per molti automobilisti.

La modifica è al centro di aspre polemiche, perché può colpire non solo chi sceglie polizze complete, ma anche chi — convinto di spendere il giusto — si trova di fronte a rincari inattesi. La questione interessa milioni di guidatori: in Italia circolano decine di milioni di veicoli, e molti contratti di assicurazione includono garanzie accessorie come l’infortunio del conducente. Se l’emendamento passerà, il peso fiscale salirà sensibilmente, con conseguenze che rischiano di farsi sentire soprattutto al Sud, nelle aree dove i premi sono già elevati.

Cos’è cambiato (o rischia di cambiare) con la manovra 2026

La proposta — avanzata da Fratelli d’Italia e segnalata tra gli emendamenti alla legge di bilancio — riguarda la tassazione delle assicurazioni per “rischio infortunio del conducente”. Attualmente queste polizze accessorie sono soggette a un’aliquota fiscale del 2,5%. La nuova versione del testo, invece, suggerisce di applicare loro l’aliquota del 12,5%: la stessa che oggi si applica alle polizze obbligatorie RC Auto.

Se il Parlamento approvasse l’emendamento, il rincaro non sarebbe circoscritto ai nuovi contratti: è ipotizzata una possibile retroattività, per cui anche le polizze già in corso potrebbero subire l’aumento. Le compagnie assicurative — in qualità di sostituti d’imposta — si troverebbero a dover versare la nuova aliquota, ma il costo ricadrebbe sui clienti.

Carta di circolazione
Carta di circolazione – mobilitasostenibile.it

Impatto per gli automobilisti e scenari futuri

Il rincaro fiscale colpirebbe chi ha scelto coperture extra: spesso giovani, neopatentati o chi desidera una protezione più ampia rispetto alla sola RC Auto obbligatoria. Proprio queste categorie sono tra quelle con premi già più alti, anche a causa del profilo di rischio. Chi ritiene la polizza “economica” potrebbe scoprire che il costo reale sale sensibilmente: l’aumento dell’aliquota da 2,5% a 12,5% significa un balzo di cinque volte sulla parte fiscale del premio.

Da più parti arrivano critiche e perplessità: associazioni di consumatori e operatori del settore considerano l’ipotesi un gravissimo onere aggiuntivo, che va a sommarsi agli aumenti già in atto per la RC Auto obbligatoria. In parallelo, si discute per una riforma complessiva del sistema assicurativo, che preveda tariffe più trasparenti e omogenee su tutto il territorio nazionale.

Sul fronte politico e normativo il dibattito resta aperto: se l’emendamento venisse respinto, la situazione resterebbe invariata, e le garanzie accessorie manterrebbero la tassazione al 2,5%. Ma se passasse, molte polizze finirebbero per costare sensibilmente di più, con evidenti effetti su famiglie, giovani e possessori di più veicoli. Anche per questo, l’attenzione degli automobilisti è alta: nei prossimi mesi, la discussione parlamentare su questo tema potrebbe essere decisiva per il bilancio delle loro tasche.