Ritarda il bollo per tre mesi: a casa non arriva nessun avviso | poi l’Agenzia delle Entrate batte cassa con gli interessi

Ritarda il bollo per tre mesi: a casa non arriva nessun avviso | poi l’Agenzia delle Entrate batte cassa con gli interessi

Battono Cassa @mobilitasostenibile

Un semplice ritardo di tre mesi nel pagamento del bollo può costare molto più del previsto: l’Agenzia delle Entrate non dimentica nulla.

Molti automobilisti credono ancora che, in caso di ritardo, l’amministrazione invii un avviso cartaceo prima di applicare sanzioni e interessi. Ma non è così che funziona. La vicenda di chi ha pagato il bollo con tre mesi di ritardo e non ha ricevuto alcuna comunicazione a casa lo dimostra chiaramente: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non ha alcun obbligo di avviso preventivo. La “sorpresa” arriva solo dopo, con la richiesta formale di pagamento maggiorato.

Il bollo è infatti un tributo regionale con scadenza annuale, e la responsabilità di verificarne il pagamento ricade interamente sul proprietario del veicolo. Nessuna lettera di promemoria, nessun sollecito gentile: se si supera la data limite, la macchina delle sanzioni parte automaticamente. Secondo quanto ricordato dagli studi legali specializzati, il sistema registra il mancato versamento e avvia in autonomia il calcolo di sanzioni e interessi.

Cosa succede quando paghi il bollo con tre mesi di ritardo

Il ritardo di tre mesi può sembrare minimo, ma comporta effetti immediati sul piano fiscale. Superata la scadenza, la sanzione inizia ad aumentare giorno dopo giorno. Nei primi 30 giorni l’automobilista può ancora sfruttare il ravvedimento operoso con una maggiorazione molto ridotta. Ma dopo un mese, e soprattutto dopo tre, gli importi diventano più pesanti.

Allo scadere del terzo mese il sistema applica una sanzione percentuale più alta e aggiunge gli interessi calcolati sulla base dei giorni di ritardo. Da quel momento in poi, il rischio è che, se non si regolarizza spontaneamente la posizione, la pratica passi all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che potrà procedere con l’emissione dell’avviso formale di accertamento. È questo il documento che arriva a casa: non un promemoria, ma una vera richiesta di saldo, già maggiorata.

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Perché non arriva nessun avviso prima e come evitare l’escalation di costi

Moltissimi automobilisti si chiedono perché non ricevano alcuna comunicazione nei mesi successivi alla scadenza. Il motivo è semplice: la normativa non prevede alcun obbligo di avviso preventivo. Il proprietario del veicolo è tenuto a ricordare autonomamente la data e a verificare la regolarità del pagamento. Solo quando il debito diventa “grave” o persistente arriva la notifica ufficiale dell’accertamento.

L’unico modo per evitare sanzioni e interessi è utilizzare il ravvedimento operoso subito dopo aver scoperto il ritardo. Più il versamento viene eseguito rapidamente, più la maggiorazione si riduce. Aspettare una comunicazione può essere un errore costoso: l’avviso dell’Agenzia arriva, ma solo quando l’importo dovuto è già aumentato. E a quel punto non resta che pagare tutto, interessi compresi.