Per i cinesi questi marchi sono come la FIAT, con l’unica differenza che sono affidabili ed economici | (E pure molto seducenti)

Cina e terre rare - fonte Pixabay - mobilitasostenibile.it

Cina e terre rare - fonte Pixabay - mobilitasostenibile.it

Per milioni di automobilisti cinesi marchi come BYD, Geely, Chery, Changan e Wuling sono quello che per gli italiani è sempre stata la Fiat: auto popolari, di famiglia, solo che lì vengono percepite come più affidabili, più economiche e, sempre più spesso, anche molto piacevoli da guardare.

Negli ultimi anni il mercato dell’auto in Cina è diventato un gigantesco laboratorio, dove i marchi domestici hanno conquistato la fascia “di tutti i giorni” che da noi associamo alle Panda, alle Punto o alle vecchie Uno. Secondo un recente rapporto dedicato al boom dell’auto cinese, per chi vive a Pechino, Shanghai o Chengdu salire su una BYD Qin, una Geely Emgrand o una Changan piccola di segmento B è un gesto naturale quanto per un italiano girare le chiavi di una Fiat in cortile o nel box di casa.

La grande differenza, raccontata da chi guida queste vetture, sta nel mix tra affidabilità percepita, dotazioni ricche e listini aggressivi. Dove un tempo le auto cinesi erano viste come prodotti di ripiego, oggi le famiglie scelgono senza esitazioni un suv compatto Chery Tiggo o una monovolume Wuling per accompagnare bambini a scuola, fare la spesa o affrontare un viaggio fuori città. Sono auto “di massa” che non pretendono di essere lussuose, ma promettono poche sorprese in officina, consumi contenuti e una tecnologia di bordo che, spesso, supera quella dei marchi stranieri più conosciuti.

I marchi “di casa” che hanno sostituito le vecchie compatte straniere

Dietro questi nomi c’è un lavoro di anni: BYD, Geely, Chery, Changan e Wuling hanno costruito la propria reputazione partendo dal basso, con modelli semplici e robusti, pensati per chi usa l’auto tutti i giorni. Prima hanno riempito i garage delle province, poi hanno conquistato le grandi città, offrendo garanzie lunghe, costi di manutenzione ridotti e una rete di assistenza capillare. Oggi, in molti quartieri, vedere due o tre BYD parcheggiate sotto il condominio è normale quanto, da noi, imbattersi in una fila di utilitarie italiane.

In parallelo è arrivata l’ondata elettrica, che ha rafforzato l’immagine di questi marchi come auto cinesi affidabili ed economiche ma anche all’avanguardia. Citycar a batteria come la BYD Dolphin, piccoli crossover Geely o le compatte 100% elettriche firmate GAC Aion offrono autonomia adeguata alla vita quotidiana e interni pieni di schermi e connessioni. Per molti automobilisti cinesi, la scelta è quasi automatica: se serve un’auto pratica per la famiglia, si guarda prima ai marchi nazionali, e solo dopo, eventualmente, alle proposte straniere.

Bandiera della Cina
Bandiera della Cina (Instagram) – mobilitasostenibile.it

Prezzi giusti, pochi problemi e linee che non sembrano più “cinesate”

La carta vincente resta però il portafoglio. A parità di segmento, una berlina o un suv di questi brand costa spesso meno di un modello equivalente di marchi internazionali, con in più dotazioni di serie generose e pacchetti di assistenza alla guida avanzati. Molti clienti raccontano di aver scelto BYD o Changan perché “non si rompono e non ti spellano in officina”, mentre il valore di rivendita sta migliorando man mano che il mercato si abitua a vederle dappertutto.

La sorpresa, per chi le guarda da fuori, è l’evoluzione dello stile. Le linee spigolose delle prime auto cinesi hanno lasciato spazio a design curati, firmati da team internazionali: frontali aggressivi, fari a led sottili, firme luminose scenografiche e abitacoli minimalisti dominati da grandi schermi. Marchi come Geely, Chery o GAC Aion puntano molto sull’impatto visivo, sapendo che i giovani condividono le auto sui social quasi quanto le foto di un viaggio. Così, per i cinesi, questi marchi sono diventati davvero l’equivalente della “loro Fiat”: la macchina di casa, quella che tutti conoscono, con una differenza difficile da ignorare per chi li osserva dall’Europa – sono percepiti come affidabili, convenienti e, per molti, persino più belli dei modelli che hanno preso a modello.