ADDIO AUTOVELOX, nessuno deve pagare più le multe e non si perdono punti: la Cassazione ha deciso

Corte di Cassazione- Foto di Sora Shimazaki da Pexels-MobilitàSostenibile.it
Un dettaglio tecnico mette in crisi migliaia di sanzioni per eccesso di velocità: ecco cosa bisogna rivedere in base a ciò che ha deciso la Corte di Cassazione.
Una sentenza recentemente diffusa dalla Corte di Cassazione sta per cambiare le carte in tavola riguardo alle multe che sono state assegnate per eccesso di velocità.
In particolare l’ordinanza n. 1332/2025 pubblicata il 14 maggio ha stabilito che le multe rilevate da autovelox non omologati sono nulle.
La decisione, in continuità con le precedenti pronunce n. 10505/2024 e n. 20913/2024, ribadisce che l’omologazione dello strumento rappresenta un requisito imprescindibile per la legittimità della sanzione.
Nel caso esaminato sono stati annullati ben 13 verbali ed è stata anche annullata la relativa decurtazione dei punti sulla patente che era stata applicata.
Autovelox: differenza sostanziale tra dispositivi approvati e dispositivi omologati
Il punto centrale della sentenza è la distinzione tra approvazione e omologazione: la prima si riferisce all’immissione sul mercato, la seconda certifica la conformità tecnica e funzionale del dispositivo. Solo l’omologazione garantisce la correttezza dei rilevamenti e conferisce valore probatorio ai dati acquisiti. A creare incertezza è stata una circolare del Ministero dell’Interno, emanata il 23 gennaio 2025, che tentava di equiparare l’approvazione all’omologazione. Ma la Suprema Corte ha bocciato l’interpretazione, ritenendola in contrasto con l’articolo 142 del Codice della Strada.
Secondo la Cassazione, una circolare amministrativa non ha valore normativo e non può modificare o aggirare una norma di rango primario. L’omologazione, infatti, è un procedimento tecnico-legale che serve a garantire la precisione del rilevamento e la tutela del cittadino. Senza questo passaggio, la sanzione è considerata priva di fondamento giuridico. Si apre così uno scenario in cui numerosi automobilisti italiani possono presentare ricorso.

Pronti i ricorsi degli automobilisti italiani: sanzioni nulle per eccesso di velocità
Per limitare l’effetto di questa sentenza, il Ministero delle Infrastrutture aveva predisposto uno schema di decreto con cui si intendeva considerare omologati d’ufficio tutti gli autovelox approvati dopo il 13 giugno 2017. La proposta, contenente sette articoli e un allegato tecnico, è stata però sospesa con una nota ufficiale inviata alle agenzie stampa il 23 marzo.
La motivazione di questa sospensione va ricercata nel fatto che solo 12 dei dispositivi attualmente in uso rispettano le condizioni richieste, mentre in Italia sono operativi oltre 100 modelli diversi. Nel caso in cui il decreto fosse stato approvato le sanzioni rilevate da dispositivi privi di omologazione avrebbero continuato a essere valide, escludendo ogni possibilità di ricorso. Ora, invece, migliaia di verbali rischiano l’annullamento, con conseguenze rilevanti per i bilanci comunali.