Addio musica in auto: da fastidio a chi hai intorno e devi avere rispetto | Non puoi più ascoltarla

Addio musica in auto - mobilitasostenibile.it
La musica in auto diventa un dolce ricordo, quasi un sottofondo: quando è vietato ascoltarla e il motivo di questa stretta drastica.
C’è chi parte, gira la chiave e alza il volume. Per molti guidare significa anche lasciarsi accompagnare dalla musica – quella canzone che dà la carica, o una playlist che spegne i pensieri del traffico, e della vita. È per molti un riflesso automatico, tanto che nessuno si chiede se ci sia un limite, o un rischio, dietro questa abitudine. Ora più che mai, vale la pena conoscerlo.
Il nuovo Codice della strada riconosce infatti che tra clacson, sirene, e voci che si sovrappongono, anche l’autoradio può diventare un problema. Non tanto per chi la ascolta, quanto per chi è intorno. E non parliamo solo di disturbo della quiete pubblica, ma di vere e proprie conseguenze su strada.
Quando dobbiamo dire addio alla musica in auto
Che si tratti di un’utilitaria o di un SUV da capogiro, quasi tutte le auto escono dalla fabbrica con un impianto audio integrato. Certo, le case automobilistiche stanno iniziando a cambiare rotta: su alcuni modelli nuovi, l’autoradio tradizionale scompare del tutto, considerata ormai superata da chi usa solo Spotify o YouTube. Ma lì il problema è l’FM, non il volume.
Perché il punto non è cosa ascolti, ma come. E quanto forte. La macchina può anche permetterti di andare a 200 km/h, ma questo non significa che tu possa farlo liberamente. Lo stesso vale per lo stereo: nessuno vieta di usarlo, ma alzare troppo il volume può trasformarsi in un’infrazione, anche grave. Proprio per questo conviene conoscere i limiti, gli orari e le zone rosse prima che sia un agente – o un verbale salato – a ricordartelo.

Se la tua musica dà fastidio, paghi tu: cosa prevede davvero la legge
Non serve svegliare un quartiere intero per essere multati: bastano 70-80 decibel – il volume di una conversazione animata – per risultare ‘disturbanti’ se provengono da un’auto. E non conta solo quanto è forte: conta quando e dove. Di notte o in sosta, la tolleranza è quasi nulla.
L’articolo 155 del Codice della Strada vieta l’uso di dispositivi acustici se compromettono l’attenzione alla guida o disturbano gli altri utenti. Il problema non è solo il fastidio, ma anche la mancanza di consapevolezza sonora: se non sentiamo sirene, clacson o richiami esterni, siamo pericolosi per tutti.
Al posto di blocco, gli agenti possono contestare la violazione anche senza strumenti tecnici. La sanzione arriva fino a 173€, ma se il disturbo è notturno o reiterato, può scattare la segnalazione al Comune o alla Prefettura per rumori molesti, con conseguenze più gravi.
Insomma, ascoltare musica mentre si guida si può, ma con giudizio. E quando il volume sale troppo, a scendere è il saldo del conto corrente.