Addio passaggio di proprietà, da domani si passa all’atto bilaterale: costa meno e devi tenerlo in auto | Se ti beccano al posto di blocco piangi

Passaggio di proprietà - mobilitasostenibile.it
C’è un altro sistema altrettanto legale per evitare nell’immediato i costi del passaggio di proprietà e acquisire un’auto: in cosa consiste l’atto bilaterale.
Chi acquista un’auto usata spesso si scontra con un ostacolo che non aveva messo in conto: il costo del passaggio di proprietà. Una spesa che può superare i 400€, a seconda della potenza del veicolo, e che finisce per bloccare molti acquirenti, soprattutto quando si tratta di veicoli di fascia medio-bassa. Il problema è che, senza questo passaggio, l’auto resta formalmente intestata al vecchio proprietario – con tutte le conseguenze che ne derivano.
Tuttavia, senza la trascrizione nei registri ufficiali, non è possibile assicurare il veicolo, né rivenderlo. E in caso di multe, incidenti o mancato pagamento del bollo, a rispondere è ancora chi ha venduto.
È per questo che vale la pena capire bene come funziona il processo, cosa distingue un semplice atto di vendita dal passaggio di proprietà vero e proprio, e se esistono alternative meno costose nell’immediato – ma comunque valide – per chi vuole fare tutto in regola, senza sorprese.
Atto bilaterale: la soluzione che pochi conoscono
Tra le varie opzioni per formalizzare la vendita di un’auto usata, l’atto di vendita in forma bilaterale è una delle meno conosciute – ma anche una delle più vantaggiose. In questo caso, sia il venditore che l’acquirente firmano l’accordo davanti a un pubblico ufficiale, ad esempio all’anagrafe comunale. Si compila il modulo, si presenta un documento, e con appena 0,52 € di diritti di segreteria l’atto è autenticato e pronto. Nessun passaggio obbligato in agenzia, nessuna spesa extra per chi sa cosa fare.
Il bello è che l’atto bilaterale ha pieno valore legale, ma consente di ridurre al minimo i costi dell’intera procedura. Per molti, è anche un modo per spalmare le spese: prima si firma l’atto (spendendo poco), poi si attende il momento giusto per trascrivere il passaggio. Formalmente si è in regola con l’accordo, e si può gestire con più flessibilità il resto.

La differenza tra atto di vendita e passaggio di proprietà
Per chi vuole prendere questa strada è bene sapere che firmare un atto non basta. Fino a quando non viene trascritto al PRA e alla Motorizzazione, il veicolo resta intestato al venditore. Ma questa differenza, oltre a essere legale, è anche economica. Perché il costo della trascrizione è proporzionale alla potenza del veicolo e può superare i 400€. Per chi ha appena speso per acquistare, può essere una barriera.
Ed è qui che entra in gioco il vantaggio dell’atto bilaterale. Con una spesa simbolica si mette nero su bianco la volontà delle parti. E anche se la registrazione deve comunque avvenire, non è raro che l’acquirente prenda tempo. Perché finché il veicolo non viene usato su strada o assicurato, il passaggio può slittare. Una zona grigia? Forse. Ma tecnicamente, se c’è un atto valido e firmato, l’accordo è formalizzato.
Il punto è tutto qui: l’atto è la base, la registrazione è la regolarizzazione fiscale. E in mezzo ci sta il margine – temporaneo ma utile – per chi vuole risparmiare o rimandare il costo più pesante.