ALLARME RACCOMANDATE VERDI, stanno arrivando a tutti: vogliono i bolli passati | Non firmare assolutamente

Raccomandata Agenzia delle Entrate- Foto di Photo By Kaboompics da Pexels-MobilitàSostenibile.it
Cosa si nasconde dietro le notifiche dell’Agenzia delle Entrate e come difendersi dagli avvisi di pagamento di vecchi bolli auto senza commettere errori.
Numerosi cittadini italiani stanno ricevendo una raccomandata con la caratteristica busta verde, spesso accompagnata da un avviso di giacenza lasciato nella cassetta postale.
Questo tipo di comunicazione non è una semplice lettera, ma rappresenta la notifica di un atto giudiziario o fiscale, tipicamente utilizzato per avvisi di cause civili e penali.
L’avviso può anche riguardare cartelle di pagamento emesse dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti pubblici. L’allerta è cresciuta soprattutto perché molti destinatari riferiscono di non aver mai ricevuto solleciti precedenti o di aver riscontrato errori nei dati riportati.
Questa fantomatica busta verde riguarda spesso richieste di pagamento del bollo auto relative ad anni passati, spesso antecedenti al 2019 e, dunque, scaduti da tempo.
Raccomandata Agenzia delle Entrate: avviso di bollo auto non pagato
La raccomandata verde dell’Agenzia delle Entrate, in molti casi, riguarda la riscossione di bolli auto non pagati negli anni precedenti. È fondamentale sapere che la prescrizione per la tassa automobilistica è di tre anni: ciò significa che, se la richiesta di pagamento arriva oltre questo termine, il cittadino può presentare un’istanza di annullamento per prescrizione. Bisogna considerare però che la legge considera l’atto notificato anche in caso di rifiuto della raccomandata o mancato ritiro, quindi evitare di firmare o non presentarsi all’ufficio postale non impedisce l’avvio delle procedure di riscossione.
Una volta ricevuto l’avviso, è consigliabile verificare attentamente la data dell’imposta richiesta e la data di notifica, rivolgendosi a un professionista, a un CAF o consultando direttamente l’Agenzia delle Entrate per valutare eventuali errori o irregolarità nei dati e per presentare le opportune difese in caso di prescrizione o contestazioni.

Come comportarsi quando si riceve una raccomandata o un avviso di giacenza
Quando si riceve l’avviso di giacenza per una busta verde, occorre recarsi presso l’ufficio postale indicato, muniti di un documento di identità, per ritirare l’atto notificato. Il contenuto della busta può variare: si va da atti di citazione avanti al tribunale civile, a cartelle di pagamento, fino a ingiunzioni o richieste di comparizione. È fondamentale, una volta aperta la busta, consultare tempestivamente un avvocato di fiducia per analizzare la natura dell’atto, la procedura di riferimento e la presenza di eventuali termini preclusivi che potrebbero compromettere le possibilità di difesa.
L’intestazione dell’atto fornisce già indicazioni utili sulla provenienza e sulla tipologia della comunicazione: se si tratta di una causa civile, penale o di una richiesta tributaria. Solo con una valutazione professionale si può evitare di incorrere in errori che potrebbero avere conseguenze giuridiche o economiche più serie.