“Alt, favorisca whatsapp, devo controllare i messaggi”: Scatta il controllo cellulari | È legge posto di blocco

Whatsapp-Foto-di-Pixabay-su-Pexels-MobilitàSostenibile

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Una nuova norma estende i poteri delle forze dell’ordine: ora anche le chat rientrano nei controlli stradali.

Seguendo l’inasprimento del Codice della Strada i classici controlli su strada cambiano volto rispetto a come si sono sempre svolti.

Accanto alle consuete richieste di patente, libretto e assicurazione, gli agenti potranno chiedere anche di mostrare il contenuto del proprio WhatsApp.

Non si tratta di un’esagerazione, ma di un nuovo provvedimento che rende ancora più stringenti le misure di sicurezza alla guida.

La motivazione ufficiale è semplice: l’uso del cellulare durante la guida rappresenta una delle cause principali di incidenti.

Uso di Whatsapp alla guida: i provvedimenti si fanno più severi e i controlli più accurati

WhatsApp, l’applicazione di messaggistica più diffusa nel Paese, è diventata il simbolo di questa pericolosa abitudine. Il nuovo protocollo autorizza gli agenti, in caso di sospetto, a verificare l’uso del telefono, comprese le conversazioni in corso. Chi rifiuta il controllo può incorrere in sanzioni gravi, compresi multe salate e sospensione della patente.

La novità più rilevante, però, non riguarda solo i posti di blocco fisici. È già attiva una rete di telecamere con intelligenza artificiale, capaci di rilevare da remoto il comportamento dei conducenti, inclusa l’eventuale interazione con il cellulare. Questi dispositivi, già operativi in Paesi come il Regno Unito e l’Australia, sono in grado di identificare chi utilizza lo smartphone alla guida anche senza essere fermato. Le immagini vengono analizzate tramite algoritmi che riconoscono movimenti sospetti e posture tipiche dell’uso del telefono. L’obiettivo è colpire in modo sistematico chi infrange il divieto, riducendo i margini d’errore e aumentando l’efficienza del controllo. In caso di infrazione, può essere comminata una multa superiore ai 1400 euro. Alla sanzione economica si aggiunge la decurtazione dei punti e la possibile sospensione della patente.

Smartphone-alla-guida-Foto-di-Hassan-OUAJBIR-da-Pexels-MobilitàSostenibile
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Tutela della privacy e sicurezza stradale: il delicato equilibrio da ricercare

La possibilità per le autorità di accedere alle chat personali apre però un fronte delicato sul piano della tutela della privacy. Sebbene la finalità sia dichiaratamente preventiva, il controllo diretto di WhatsApp solleva interrogativi giuridici e costituzionali. Secondo alcune fonti ministeriali, il provvedimento si inserisce in un quadro normativo che consente l’accesso a dati contenuti nei dispositivi solo in presenza di fondato sospetto di violazione delle norme stradali.

In attesa di chiarimenti formali e di indicazioni ufficiali che confermino l’applicazione puntuale e precisa di questa nuova modalità di controllo, il consiglio rimane uno: non utilizzare mai il telefono durante la guida. Perché ora, anche una chat può costare cara.