“Alt, mi faccia controllare il VIN”: rivoluzione posto di blocco | Se non lo trovano scatta il sequestro

Posto di blocco - mobilitasostenibile.it
Negli ultimi mesi sono aumentati i controlli stradali sul VIN: se non è in regola scatta il sequestro del veicolo.
Ci sono scene che conosciamo tutti. La strada che si stringe, la paletta che si alza, la macchina che accosta piano a bordo carreggiata. Poi il finestrino che scende, i documenti che passano di mano, lo sguardo del Carabiniere che controlla con calma. È sempre stato così, e proprio per questo ci sembra quasi una formalità, una routine che non cambia mai.
E invece qualcosa si muove anche lì, dentro quella scena che pare immobile. Non parliamo di nuove carte da compilare o procedimenti strani, ma di un dettaglio inciso dentro l’auto stessa. Un segno che non tutti notano, ma che per chi controlla è importante. Un codice che a noi sembra tecnico, ma che può diventare decisivo. Perché a quel posto di blocco, dove di solito ci aspettiamo un cenno e via, può anche succedere che la storia prenda una piega diversa.
Il numero che non si cambia: perché è importante al posto di blocco
Il Carabiniere prende la carta di circolazione, la sfoglia e guarda la voce (E). Poi si piega sul parabrezza o apre lo sportello e legge il numero inciso. Se i due numeri coincidono, tutto finisce in pochi minuti: un saluto e si riparte. Se invece non tornano, l’auto non si muove più da lì. Scatta il sequestro immediato e il conducente rischia una denuncia. Non ci sono discussioni: il VIN è oggettivo, o c’è o non c’è.
Un tempo bastava guardare targa e documenti. Ma targhe e libretti si falsificano facilmente, e il mercato delle auto rubate gira proprio su questo: targhe clonate, libretti rifatti, identità di veicoli cambiata. Il VIN invece non si trucca. È punzonato sul telaio e rimane lì per sempre. Ed è proprio qui che sta la rivoluzione: confrontando quel codice con quello sul libretto, le forze dell’ordine smascherano auto rubate, importazioni illegali o documenti taroccati.

La carta di circolazione e quella voce (E)
Il numero di telaio non è solo sul metallo, ma è riportato anche sulla carta di circolazione, alla voce (E). E quel documento, che tutti chiamiamo libretto, non è un pezzo di carta qualunque. È stampato su carta filigranata, rilasciato dalla Motorizzazione, e dentro ci sono tutte le informazioni vitali dell’auto. È lì che gli agenti guardano, ed è da lì che parte il confronto con il codice inciso sull’auto.
Non serve solo alle forze dell’ordine. Anche chi compra un’auto usata dovrebbe guardare subito il VIN e confrontarlo col libretto. Si tratta del modo più veloce per capire se la macchina è pulita o se c’è qualcosa che non quadra. Online, poi, ci sono portali e app che permettono di vedere la storia del veicolo: incidenti, sequestri, vincoli, perfino blocchi giudiziari. In poche parole, cercare questo codice non è solo importante per evitare problemi al posto di blocco, ma anche come scudo contro fregature e brutte sorprese.