Approvazione Meloni, scatta la tassa mensile automobilisti | 106€ obbligatori

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Un costo fisso mensile che divide gli automobilisti: ecco la tassa che pesa sulle tasche degli italiani derivante da un canone a cui non è possibile sottrarsi.
Una nuova voce di spesa preoccupa i possessori di auto elettriche: un canone mensile di 106 euro, previsto da alcuni piani di abbonamento per la ricarica.
La misura, non imposta direttamente dallo Stato, ha comunque acceso il dibattito tra consumatori e addetti ai lavori. Il motivo? Pur non essendo una tassa formale, il peso economico è paragonabile a quello di un’imposta, soprattutto in un contesto dove il costo di possedere un’auto continua a lievitare.
Tra carburante, bollo, assicurazione, rincari di vario tipo e ora anche abbonamenti energetici, essere automobilisti appare sempre più oneroso.
Il silenzio dell’esecutivo Meloni di fronte a queste dinamiche tariffarie non ha fatto che aumentare la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni.
Abbonamento ricarica auto elettriche: si accende la polemica sui costi
Il caso più discusso è quello del piano Easy Moving Large di A2A, che prevede un abbonamento mensile da 106 euro per la ricarica dei veicoli elettrici. Non si tratta di una misura governativa, ma di una proposta commerciale privata, diventata però quasi imprescindibile per chi si affida a quel fornitore. Nessuna imposizione formale, dunque, ma una condizione contrattuale che vincola l’utente a un esborso fisso mensile, indipendentemente dal reale consumo di energia.
Il problema principale riguarda la percezione di obbligatorietà: chi opta per l’auto elettrica si ritrova a dover sostenere costi ricorrenti, spesso non evidenziati con sufficiente trasparenza al momento della sottoscrizione. L’impressione generale è quella di trovarsi di fronte a un sistema poco flessibile, in cui risparmiare diventa difficile.

Transizione energetica: i costi della mobilità elettrica spaventano gli automobilisti italiani
La mobilità elettrica resta uno degli obiettivi chiave della transizione energetica promossa a livello europeo. Sono previsti incentivi all’acquisto e agevolazioni fiscali per i veicoli a zero emissioni. Bisogna considerare, però, che l’impatto concreto sui bilanci familiari suscita interrogativi e polemiche da non sottovalutare. Se da un lato si promuove l’elettrico come scelta più sostenibile e conveniente, dall’altro emergono costi nascosti che minano la fiducia degli automobilisti in questa rivoluzione green.
La comunicazione poco chiara su vincoli contrattuali e spese mensili fisse contribuisce al disorientamento. Il rischio è che la transizione verde si trasformi in un percorso a ostacoli, in cui il consumatore paga un prezzo elevato per un cambiamento che doveva, almeno sulla carta, favorirlo e favorire l’ambiente.