Auto connessa e intelligenza artificiale. Cosa vogliono i conducenti del futuro? [infografica]

Una recente indagine condotta da Nuance Communications svela le aspettative e le esigenze degli utenti in termini di guida connessa e nuove esperienze in-car, sottolineando la centralità della tecnologia nell’indirizzare il crescente desiderio di personalizzazione, assistenza e proattività

Credits: Volvo

 

In Italia sono oltre 8 milioni gli oggetti dell’Internet of Things connessi via SIM e il 55% di questi è un’auto*. Rappresentando il 38% del valore complessivo di mercato, quello delle connected car è un business che l’industria automobilistica e le aziende produttrici di soluzioni per l’assistenza virtuale non possono più sottovalutare. Infatti, secondo le previsioni di Gartner, entro il 2020 una vettura su 5 nel mondo sarà connessa a internet e per quella data le auto “online” potrebbero arrivare a 250 milioni. Nuance Communications – principale fornitore di soluzioni vocali e linguistiche per aziende e privati di tutto il mondo – ha indagato con una ricerca le esigenze e le aspettative dei consumatori sul tema connected car ed esperienza di guida, da cui emerge chiaramente il ruolo dell’innovazione quale fondamenta anche in ambito automotive per le future evoluzioni in termini di sicurezza, esperienza di guida personalizzata e intrattenimento.

 

I benefici della guida connessa

Traffico, ritardo, guasti, disponibilità di parcheggio: sono queste le principali incombenze che i conducenti devono quotidianamente affrontare dal momento in cui si mettono alla guida. Dall’indagine condotta da Nuance Communications** emerge che quasi la metà del campione di riferimento (44%) vorrebbe che la propria connected car lo aiutasse nella diagnostica e nella risoluzione dei problemi, mentreil 34% vorrebbe essere informato in anticipo sulle condizioni di traffico o la presenza di ingorghi per scegliere il percorso migliore ed evitare spiacevoli perdite di tempo. Inoltre, sempre secondo la ricerca, i conducenti desiderano sistemi di accesso alla propria auto sempre più avanzati e sicuri: in particolare, il 35% preferirebbe il riconoscimento biometrico a quello vocale o alla tradizionale chiave.

 

Esperienza di guida sempre più personalizzata

Sebbene gli assistenti virtuali attualmente disponibili sulle auto connesse offrano funzionalità all’avanguardia, l’indagine di Nuance Communications rivela anche che gli utenti vorrebbero maggiore personalizzazione e proattività a supporto della propria esperienza di guida. In particolare, il 65% vorrebbe che l’assistente virtuale di guida apprendesse da abitudini e comportamenti passati per poterli applicare contestualmente alle interazioni future. La memorizzazione delle preferenze di percorsi è il requisito espresso dal 39% degli utenti per avere un’esperienza più fluida e personalizzata, a cui si aggiunge un altro terzo (31%) che, invece, dall’auto pretende il ricordo delle proprie preferenze on the road. Il 26% vorrebbe persino che venissero memorizzati i luoghi dove si preferisce consumare il pranzo, stazioni di servizio e parcheggi.

 

La risposta di Nuance Communications: Dragon Drive

Al fine di indirizzare le esigenze dei consumatori Nuance si pone da sempre l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie in-car in grado di trasformare e migliorare l’esperienza di guida facendo leva sulla propria esperienza nel mondo delle tecnologie vocali. Dragon Drive è il sistema di riconoscimento vocale e comprensione del linguaggio naturale capace di soddisfare i requisiti degli utenti apprendendo dai comportamenti abitudinari e fornendo proattivamente consigli e raccomandazione. Dragon Drive è infatti una soluzione che garantisce semplicità d’uso, esperienza naturale e riduzione delle distrazioni: grazie al cloud, dopo aver pronunciato una password vocale, la piattaforma permette al guidatore di ricevere feedback sugli itinerari di navigazione, le condizioni del traffico, i distributori di carburante nei dintorni, ma anche la presenza di eventuali parcheggi. Inoltre, la biometria vocale integrata permette di proteggere l’accesso alle informazioni personali di ogni conducente: il pilota può così richiedere in sicurezza le informazioni desiderate che saranno immediatamente fornite dall’assistente in tutta sicurezza.

La soluzione – da luglio disponibile con interfaccia conversazionale avanzata in lingua italiana – è stata scelta anche da BMW per l’integrazione con i sistemi di infotainment dei modelli della Serie 7.

 

“Siamo da sempre impegnati a mostrare quanto l’esperienza di guida delle auto connesse possa essere straordinaria e potente grazie alle tecnologie di riconoscimento vocale integrate e basate sul cloud per abilitare interazioni conversazionali in-car sempre più umane” commenta Arnd Weil, Senior Vice President e General Manager di Nuance Automotive.  “Il prossimo futuro promette di offrire agli utenti un’esperienza di guida completamente personalizzata – con sistemi che riconoscano e anticipino le esigenze del consumatore, i suoi gusti, le sue abitudini a preferenze – senza compromettere l’unicità del brand e favorendo la sua differenziazione nel mercato. In tutto ciò la biometria vocale ricopre un ruolo centrale offrendo maggiore protezione senza la necessità di utilizzare password”.

 

* Dati dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano, aprile 2016

** Ricerca commissionata da Nuance Communications in Gran Bretagna ad aprile 2016

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