Auto intestata a tuo padre, non puoi più circolare a nome suo: deve esserci il tuo nome e cognome sul libretto | È ufficiale

Guidare-auto-Foto-di-Kei-Scampa-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it

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Usare un’auto intestata a qualcun altro comporta notevoli rischi: ecco a cosa bisogna fare attenzione e quali regole del Codice della Strada rispettare.

Capita spesso in famiglia di usare un’auto che non è intestata a sé stessi. Succede per comodità, per risparmiare o per praticità, ma si trasforma rapidamente in un’abitudine.

Si può trattare di un figlio neopatentato che prende l’auto del padre, oppure un parente che ha bisogno di un mezzo già assicurato. Le casistiche sono tante e diverse.

Tutto normale, finché si tratta di un uso occasionale. Ma quando l’utilizzo diventa abituale, cioè va oltre i 30 giorni consecutivi, entra in gioco una norma precisa del Codice della Strada.

In questi casi, non basta che l’auto sia di un familiare: chi la guida regolarmente deve risultare ufficialmente anche sul libretto. La regola serve a evitare abusi e a chiarire, in caso di controlli o incidenti, chi è il vero utilizzatore del mezzo.

Cosa dice il Codice della Strada sull’uso abituale di un’auto altrui

Il riferimento normativo è l’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada. Secondo questa disposizione, se una persona utilizza in modo continuativo per oltre 30 giorni un veicolo che non è intestato a suo nome, deve farlo registrare al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). L’obbligo non riguarda solo contratti formali come il noleggio o il comodato d’uso, ma si applica anche ai casi informali, come l’uso prolungato dell’auto di un parente.

Lo scopo della norma è identificare con certezza chi ha la disponibilità effettiva del veicolo, soprattutto in caso di multe, incidenti o violazioni del codice. Per rispettare la legge, il nome dell’utilizzatore deve essere aggiunto alla carta di circolazione. In mancanza di questo aggiornamento, si incorre in una violazione amministrativa.

Guida-auto-Foto-di-Adrien-Olichon-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it
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Le sanzioni per chi non aggiorna il libretto entro 30 giorni

Chi guida abitualmente un veicolo non intestato a suo nome, senza aver aggiornato i dati sul libretto, rischia una sanzione amministrativa pesante. La multa va da un minimo di 750 euro fino a un massimo di 3.526 euro. La violazione può essere rilevata facilmente in caso di controlli stradali, ma anche tramite verifiche incrociate tra i dati del PRA e quelli della Motorizzazione. Le forze dell’ordine, durante un controllo, possono chiedere spiegazioni su chi usa davvero l’auto.

Nel caso in cui venga accertato che il veicolo è usato in modo continuativo da una persona diversa dall’intestatario, senza la dovuta registrazione, la sanzione scatta automaticamente. Non basta dimostrare di essere legati da una stretta parentela al proprietario del veicolo.