Bollo auto, introdotta l’esenzione per i pensionati | Finalmente una buona notizia per gli italiani
Esenzione bollo auto over 70 - mobilitasostenibile.it
Per molti pensionati il bollo auto non è più una condanna inevitabile: tra esenzioni e sconti già previsti dalla legge, in tanti possono smettere di pagarlo o ridurlo drasticamente.
Il bollo auto resta una delle tasse più odiate dagli italiani, soprattutto da chi vive di pensione e si ritrova a fare i conti con aumenti, inflazione e spese fisse sempre più pesanti. Eppure, come ricorda un portale specializzato dedicato alla terza età, non tutti i pensionati sono davvero obbligati a pagare il bollo: esistono esenzioni precise che, se sfruttate, possono azzerare la tassa per intero o ridurla in modo importante.
Attenzione però: non esiste una “magica” esenzione automatica solo perché si è anziani o in pensione. La buona notizia è che molti pensionati rientrano di fatto nelle categorie già protette dal fisco – persone con disabilità, proprietari di veicoli elettrici o storici – e possono quindi smettere di pagare il bollo, a patto di conoscere le regole e fare domanda nel modo corretto.
Le esenzioni che aiutano (davvero) i pensionati: disabili, elettriche e auto storiche
La prima grande famiglia di esenti riguarda le persone con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104: l’esonero totale dal bollo spetta per un solo veicolo, entro limiti precisi di cilindrata e potenza, e può essere richiesto anche dai familiari che hanno a carico la persona con handicap. Per molti pensionati con invalidità, questa è la via principale per dire addio alla tassa automobilistica.
C’è poi il capitolo dei veicoli “green”. Le auto elettriche godono di esenzione totale per diversi anni, con durata e condizioni che cambiano da regione a regione; in molti territori anche ibride, metano e GPL hanno esoneri o forti sconti sul bollo. Un pensionato che ha scelto un’auto a basse emissioni può quindi trovarsi, di fatto, con il bollo azzerato o ridotto al minimo. Infine, le auto storiche: oltre 30 anni di età significano esenzione piena (resta solo una piccola tassa di circolazione se il mezzo circola su strada), mentre tra i 20 e i 29 anni si può ottenere una riduzione del 50% in presenza delle condizioni previste.

Come capire se sei esente e cosa devi fare per non pagare più
Il punto di partenza è uno: non dare per scontato di dover pagare. Ogni pensionato dovrebbe verificare se rientra in una delle categorie esentate: disabilità grave o riconosciuta, veicolo elettrico o ibrido con incentivo regionale, auto storica o d’epoca, altre agevolazioni previste dalla propria Regione (come esenzioni per veicoli ecologici o residenti in aree particolari). Tutte condizioni elencate nelle guide dedicate alle esenzioni sul bollo auto e sui siti ufficiali regionali.
Una volta accertato di avere i requisiti, bisogna presentare domanda all’ente competente (di solito Regione, Aci o ufficio tributi indicato sul sito istituzionale), allegando documenti sanitari, copia del libretto e dati del veicolo. Solo così l’esenzione diventa effettiva e il bollo scompare davvero dai pagamenti futuri. La vera “introduzione” dell’esenzione per i pensionati, quindi, non è una nuova legge miracolosa, ma la presa di coscienza che molte tutele esistono già: sfruttarle significa trasformare una cattiva abitudine di spesa in un risparmio concreto e strutturale sulla vita di tutti i giorni.
