Bollo auto non pagato, prescrizione tombale atterrata: L’Agenzia delle Entrate si è arresa | Non gli devi dare più un euro

Prescrizione anticipata del bollo auto - mobilitasostenbile.it
Dal prossimo anno i debitori potranno dire addio ai vecchi bolli auto non pagati: ecco perché e chi rientra nel discarico.
Il bollo auto resta, ancora oggi, una delle tasse più odiate dagli italiani. E non è solo un luogo comune: i numeri parlano chiaro. Ogni anno circa 1,75 miliardi di euro di bollo non vengono versati, pari a oltre il 27% del gettito atteso dalle Regioni. Che significa? Il 15% degli automobilisti non lo pagano, con 6,8 milioni di cartelle esattoriali emesse annualmente per mancato pagamento. Una fetta tutt’altro che trascurabile.
Le Regioni, incaricate della riscossione, incassano spontaneamente circa 5,44 miliardi di euro all’anno, ma devono attivare procedure di recupero per altri 1,15 miliardi. Con risultati spesso deludenti.
Per questo motivo, molti enti locali girano il credito al Fisco, decisamente più insistente nella richiesta. Ma dal prossimo anno qualcosa cambierà: alcuni debitori potranno finalmente liberarsi di quei vecchi scheletri nell’armadio, grazie al nuovo meccanismo di discarico.
Un saluto al bollo auto non pagato
Nel calderone delle cartelle esattoriali non mancano certo i bolli auto. Anzi, sono proprio tra le voci più frequenti di questo gigantesco archivio del credito che il Fisco si trascina da anni. E ora, qualcosa si muove davvero.
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una nuova norma contenuta nel Decreto Legislativo 24 marzo 2025, n. 33, che introduce il cosiddetto discarico automatico o anticipato. Tradotto: le cartelle esattoriali che risultano di fatto irrecuperabili verranno cancellate d’ufficio. Niente più inseguimenti inutili, né pignoramenti a vuoto per recuperare qualche vecchio bollo auto non pagato di dieci o vent’anni fa.
La norma riguarda tutti i debiti iscritti a ruolo – e tra questi rientrano anche i bolli – che risultano inesigibili. Parliamo di casi in cui il contribuente risulti fallito, nullatenente o privo di beni recuperabili. In queste situazioni, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà comunicare l’impossibilità di procedere e discaricare in automatico il debito, anche senza aspettare i classici cinque anni. Ma, c’è un ma. Non tutti rientreranno nel discarico.

A chi è riservato il discarico
Non tutti ne beneficeranno, ma chi ha cartelle risalenti a crediti affidati prima dell’8 agosto 2024, potrà rientrare nel discarico se, passati 24 mesi, il Fisco non è riuscito a recuperare nulla. Per i carichi più recenti, la finestra si apre tra il 24° e il 30° mese.
In parole povere, se la cartella è stata affidata al Fisco prima dell’8 agosto 2024, verrà cancellata se dopo due anni non si è riusciti a recuperare niente. Se invece è stata affidata dopo quella data, bisognerà aspettare tra due e due anni e mezzo per la cancellazione, sempre che il debito risulti inesigibile.
Ma attenzione: non basta aspettare due anni. Il debito dev’essere considerato irrecuperabile. Vale a dire che il Fisco deve aver accertato che il debitore è fallito, non ha beni da pignorare o che, nonostante i tentativi, non c’è più niente da recuperare. Solo in questi casi la cartella può davvero sparire.