DIVIETO ASSOLUTO, non puoi più guidare l’auto di un’altra persona: da oggi devi avere una delega scritta e firmata | Se ti beccano senza scatta il sequestro

Guidare l'auto di un'altra persona - mobilitasostenibile.it
Sono cambiate le regole per chi guida l’auto di un’altra persona: sanzioni fino a 3.636€ per chi non ottiene la delega firmata.
Il Codice della Strada – quel documento spesso criticato da chi la strada la vive ogni giorno – ha subito diverse modifiche negli ultimi anni. Tra le più recenti rientra proprio quella sulla guida dell’auto intestata a un’altra persona. E per quanto possa sembrare drastica o insensata, questa novità è stata introdotta per ragioni ben precise.
Negli ultimi tempi, infatti, molti veicoli sono stati intestati a prestanome, persone spesso inconsapevoli o compiacenti, con lo scopo di eludere sanzioni, tasse, pedaggi o assicurazioni.
Con la nuova regola si cerca di arginare questi abusi: se un’auto viene utilizzata da una persona diversa dall’intestatario, questa deve essere identificata ufficialmente. Ma solo in determinati casi.
Guidare l’auto intestata a un’altra persona
Quando si parla di guida di un veicolo altrui, le situazioni possono essere le più varie: si va dal figlio adulto e non convivente che usa l’auto del padre, al cugino che ha fatto da prestanome per aggirare i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Insomma, è bene non fare di tutta l’erba un fascio. Ma in queste due situazioni, pur così diverse, rimane un elemento in comune: la necessità di indicare sul libretto di circolazione il nome di tutti loro che utilizzano l’auto, anche se non ogni giorno.
Tuttavia è importante chiarire che, con riferimento all’art. 94, comma 4-bis, del Codice della Strada, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre 2024, guidare l’auto di un’altra persona è ancora possibile. Chiunque può mettersi alla guida di un veicolo intestato a terzi senza incorrere automaticamente in sanzioni. Ma non in maniera abituale. Vediamone i dettagli.

Quando guidare l’auto di un’altra persona va segnalato
Secondo la normativa vigente, se si utilizza in modo continuativo un’auto intestata a un’altra persona per più di 30 giorni consecutivi, bisogna segnalarlo ufficialmente. Questo vale per tutti, indipendentemente dal grado di parentela, tranne che nel caso di convivenza anagrafica (che può essere dimostrata, ad esempio, in caso di controllo).
Finché si resta nel campo del buon senso – un prestito per il weekend, qualche giorno di fila – nessun problema. Ma se c’è un incidente o un controllo su strada, il buon senso non basta più. In assenza di registrazione, si rischia una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 3.636€, oltre al possibile ritiro della carta di circolazione.
I 30 giorni iniziano a contare dal momento in cui viene registrata la data d’inizio del comodato, ossia appena i dati dell’utilizzatore abituale sono stati registrati durante un’incidente o un semplice posto di blocco. Per mettersi in regola, basta compilare il modulo TT2119, allegare la dichiarazione firmata dal proprietario e inviare tutto alla Motorizzazione Civile. A quel punto, l’utilizzatore verrà inserito nel documento di circolazione, evitando rischi inutili. Meglio pensarci prima, soprattutto se l’uso del veicolo è costante e prolungato.