Divieto di sosta, adesso a pagare la multa è chi lo ha messo: ti ritrovi 1600€ in un colpo solo

Divieto-di-sosta-Foto-di-Sergei-Starostin-da-Pexels-MobilitàSostenibile

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Proteggere l’ingresso di casa o del garage può trasformarsi in un boomerang se non si rispettano le regole: ecco in quali casi non è concesso mettere il divieto di sosta.

Capita spesso di vedere, davanti a un passo carrabile o a un accesso condominiale, un cartello artigianale con scritto “Divieto di sosta”, appeso in modo precario e realizzato con mezzi di fortuna.

Molti lo piazzano pensando di tutelare il proprio spazio, ma il rischio è quello di passare dalla parte del torto e di dover pagare molto.

Secondo il Codice della Strada, infatti, ogni segnale deve essere autorizzato dall’ente comunale competente e riportare un numero identificativo. In caso contrario, non solo il cartello è privo di valore legale, ma chi lo installa può incorrere in sanzioni fino a 1.600 euro.

Una norma che sa di beffa, soprattutto perché un cartello non regolare impedisce anche alle forze dell’ordine di intervenire: senza autorizzazione, non c’è base normativa per far rimuovere un veicolo in sosta.

Segnaletica passi carrabili: quando è necessaria l’autorizzazione del Comune

Quando si parla di segnaletica davanti ai passi carrabili, il punto chiave a cui fare riferimento è l’autorizzazione del Comune. Il cartello deve essere richiesto, approvato e registrato presso l’ufficio tecnico, e deve riportare un numero di protocollo ben visibile. Solo questo iter lo rende valido a tutti gli effetti. In questo caso, infatti, è possibile e autorizzato l’intervento di polizia municipale o carroattrezzi.

In assenza di questi requisiti, ogni tentativo di “autodifesa” si trasforma in un’infrazione vera e propria. La portata delle sanzioni per chi espone cartelli abusivi parte da 419 euro e può superare i 1.600. È quindi fondamentale agire nel rispetto delle procedure: installare un segnale ufficiale è l’unico modo per tutelarsi davvero e pensare di ottenere una sorta di giustizia.

Passo-carrabile-Foto-di-Jan-van-der-Wolf-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it
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Cartello Divieto di Sosta: quando perde il suo valore

In molti casi, soprattutto nei pressi di negozi o attività private, i cartelli riportano orari specifici. Questo significa che il divieto di sosta è valido solo in certe fasce, mentre al di fuori è lecito parcheggiare. Se invece non c’è indicazione temporale, il divieto vale 24 ore su 24. Ma anche in questi casi la regola d’oro non cambia: senza l’autorizzazione comunale, il cartello non ha valore.

Segnalare un’infrazione basandosi su un cartello non conforme può avere conseguenze legali per chi l’ha affisso. Per evitare equivoci e problemi economici, meglio affidarsi sempre alla procedura ufficiale: la tutela degli spazi privati passa necessariamente dalla legalità.