GIORGIA MELONI SI È STANCATA: “Approvato il superbonus 110 automobilistico” | Tu la scegli il governo la paga
Giorgia Meloni (credit: By © European Union, 1998 – 2025, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=149726724) - mobilitasostenibile.it
Giorgia Meloni dice basta, ma già da tempo: in molti non sanno ancora di poter usufruire del superbonus 110 destinato alle automobili.
Bonus a metà, formule complesse e incentivi che, nella pratica, non aiutano davvero chi non ha la liquidità per acquistare un’auto nuova. Tutto questo per scoprire che, in realtà, il Governo ha già impacchettato un superbonus – ma questa volta non c’entra l’edilizia.
Un supporto economico concreto che parte dallo sconto sull’acquisto e arriva fino al rimborso fiscale. Un’agevolazione che, per alcuni, può significare comprare un’auto e pagarla pochissimo. Eppure, non se ne parla abbastanza.
Tutti, in questo momento, sono concentrati sul bonus auto tradizionale, dimenticandosi che ne esiste uno altrettanto vantaggioso anche senza rottamazione. E se la rottamazione c’è, ancora meglio: il veicolo diventa quasi un regalo.
Come funziona il superbonus auto
Per capirci meglio, facciamo un esempio pratico. Immaginiamo un’auto da 15.000€ di listino (IVA al 22% inclusa). Con le agevolazioni dedicate, l’IVA scende al 4%. Tradotto: il prezzo effettivo cala da 15.000 a circa 12.787€, con un risparmio di oltre 2.200€ solo di IVA. Finita qui? No. Sull’importo già scontato (con IVA al 4%) scatta anche la detrazione IRPEF del 19% fino al tetto di spesa previsto: nel nostro esempio sono altri 2.430€ che si recuperano in dichiarazione. Il costo vero, quindi, si abbassa a circa 10.357€.
Se poi rottami l’auto vecchia in concessionaria – o la vendi – limi ancora qualcosa. Tra valutazione e incentivi, il risparmio medio si muove tra 500 e 1.500€. In pratica, nel caso migliore, spendi tra 8.800 e 9.800€ per un’auto che sul cartellino partiva da 15.000. Non male. Ma, come tutte le cose belle, ovviamente non è per tutti: servono requisiti ben precisi.

Chi ha diritto al bonus auto (e in quali condizioni)
Come tutte le agevolazioni fiscali, anche questa non è per tutti. Il cosiddetto superbonus automobilistico riguarda solo alcune categorie ben precise, quelle tutelate dalla Legge 104 del 1992. Parliamo di persone con disabilità certificata, che rientrano in condizioni particolari e riconosciute dallo Stato.
Tra queste ci sono i non vedenti e i sordi, chi vive con una disabilità psichica o mentale e percepisce l’indennità di accompagnamento, e chi ha gravi limitazioni nella deambulazione o pluriamputazioni. Rientrano anche le persone con ridotte o impedite capacità motorie, ma in questo caso l’auto deve essere adattata per permettere la guida o il trasporto in sicurezza.
Il veicolo può essere intestato direttamente alla persona con disabilità oppure al familiare che la ha fiscalmente a carico – il cosiddetto caregiver – e in quest’ultimo caso l’agevolazione spetta a lui. La regola principale è che l’auto venga utilizzata prevalentemente per le esigenze della persona disabile, indipendentemente da chi sia il conducente.
Vale per auto nuove o usate, anche per veicoli destinati al trasporto promiscuo o specifico, ma entro certi limiti tecnici: fino a 2.000 cc per benzina e ibride, 2.800 cc per diesel o ibride, e per le elettriche c’è un tetto di potenza. L’agevolazione può essere richiesta una volta ogni quattro anni, salvo furto o rottamazione del mezzo precedente.
Piccolo promemoria utile: se rottami l’auto in concessionaria, assicurati che la fattura sia intestata correttamente (alla persona disabile o al familiare avente diritto) e conserva tutta la documentazione – dal certificato di rottamazione ai verbali della 104. Sono i dettagli che, in questi casi, contano più di tutto.
