Ha fatto sognare gli automobilisti per 100 anni: fallimento ufficiale per la top azienda italiana | Un lutto per tutto il paese

L'addio alla storica azienda italiana - mobilitasostenibile.it
Dopo 100 anni di successi, l’azienda italiana ha presentato istanza di fallimento: cosa è successo e quale sarà il destino dei suoi clienti.
Non è più il settore scintillante che faceva brillare gli occhi negli anni d’oro. L’industria dell’auto, tra crisi economiche, pandemia, stop alle forniture e transizione elettrica, ha perso pezzi su pezzi.
Marchi storici hanno dovuto reinventarsi, altri sono finiti inghiottiti dai debiti, lasciando dietro di sé stabilimenti chiusi e migliaia di lavoratori in bilico. È cambiato tutto: produrre auto non è mai stato così costoso, e comprarle nemmeno.
In mezzo a questa tempesta, l’Italia perde uno dei suoi simboli più longevi, una di quelle aziende che per oltre un secolo ha illuminato le strade e fatto sognare milioni di automobilisti in tutto il mondo.
Un punto di riferimento per l’automotive italiana
Parliamo di un colosso che senza il quale molte delle auto più famose non sarebbero mai state le stesse. Per decenni ha rifornito Ferrari, Lamborghini, Alfa Romeo, ma anche giganti come BMW, Mercedes, Nissan e perfino le americane Jeep e Chrysler.
I suoi fari hanno acceso le strade delle supercar, le sue centraline hanno spinto motori leggendari, i suoi sistemi elettronici hanno reso sicuri e competitivi modelli di ogni fascia. Un nome che stava ovunque, dalle piste di Formula 1 ai cruscotti delle utilitarie di tutti i giorni. Adesso però, con il suo fallimento, lo scenario rischia di cambiare davvero: i marchi che si sono sempre affidati a quei componenti dovranno correre ai ripari, e l’intera catena dell’automotive europeo potrebbe subirne le conseguenze.

L’addio dell’azienda
Il nome è Magneti Marelli, storica azienda italiana fondata più di un secolo fa e diventata sinonimo di eccellenza nella componentistica automobilistica. Nata all’ombra della Fiat, è cresciuta fino a rifornire i marchi più prestigiosi, dalla Formula 1 alle Ferrari, passando per le utilitarie che hanno fatto la storia del nostro Paese. Dal 2019 era finita sotto controllo giapponese, dopo la fusione con Calsonic Kansei e l’ingresso del fondo KKR, ma gli anni di crisi globale hanno scavato un solco sempre più profondo nei suoi conti.
Poi la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: Magneti Marelli ha depositato istanza di fallimento negli Stati Uniti, con un buco da quasi 5 miliardi di dollari. Una notizia, questa, che ha acceso non pochi dubbi e preoccupazioni.
Eppure, nel comunicato ufficiale, il gruppo ha voluto mandare un segnale di speranza: la produzione non si fermerà, grazie a un finanziamento ponte da 1,1 miliardi, e il piano di ristrutturazione punta non solo a garantire continuità ma a rafforzare i rapporti con clienti e lavoratori.