“Ho solo fatto un inversione a U”: patente sospesa e multa enorme | Dal 1 Novembre è diventata illegale
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Una manovra che molti considerano banale può costare cara: ecco cosa prevede la legge rispetto a ciò che è consentito fare quando si guida e su quali tipologie di strade.
Può capitare a chiunque di imboccare la strada sbagliata e di cercare un modo per rimediare anche quando non si può tornare indietro, soprattutto se si sta guidando in autostrada.
Si è spesso tentati di ricorrere ad un’inversione a U, ma questo è senza dubbio il gesto considerato tra i più rischiosi secondo il Codice della Strada. Questa manovra, infatti, può mettere in pericolo non solo chi la compie, ma anche gli altri automobilisti.
Negli ultimi anni le autorità hanno inasprito i controlli e le sanzioni per chi inverte la marcia dove non è consentito, come in autostrada, in galleria o negli svincoli.
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito la severità delle conseguenze: oltre alla multa, si rischia la sospensione della patente, anche a distanza di anni dall’infrazione.
Le multe e le sanzioni previste per le inversioni a U
L’articolo 176 del Codice della Strada vieta di invertire la marcia sulle carreggiate, negli svincoli e sulle rampe. Farlo comporta una multa molto salata: da 2.046 a 8.186 euro. Ma non finisce qui. Oltre alla sanzione economica, è prevista la sospensione o addirittura la revoca della patente, insieme al fermo del veicolo per tre mesi. Nei casi più gravi, come quando l’inversione viene fatta in autostrada o in galleria, il provvedimento può arrivare fino a due anni di sospensione.
Si tratta di una misura orientata a scoraggiare comportamenti che mettono a rischio la sicurezza stradale. L’inversione di marcia, infatti, può provocare incidenti gravissimi, spesso dovuti alla scarsa visibilità o all’alta velocità dei mezzi in arrivo nella direzione opposta.

Inversione a U rischiosa: revoca della patente anche dopo anni
Una delle novità più rilevanti arriva proprio dalla Cassazione, che con l’ordinanza n. 11792/2023 ha chiarito un punto importante: la sospensione o la revoca della patente può essere disposta fino a cinque anni dopo la violazione. Questo significa che l’amministrazione ha tutto questo tempo per applicare la sanzione, anche se la multa è stata pagata da tempo. Nel caso esaminato dai giudici, l’infrazione era avvenuta nel 2017 e la revoca era stata emessa due anni dopo, nel 2019.
La Corte ha confermato la validità del provvedimento, sottolineando che non esiste un termine di decadenza breve per la misura accessoria. Quindi, chi commette un’inversione vietata può vedersi sospendere la patente anche a distanza di anni.
