Le auto a guida autonoma elimineranno gli errori umani rendendo la guida più sicura per tutti. Le vetture autoguidanti obbediranno alle leggi del traffico e non ci sarà possibilità di adottare comportamenti dettati dall’irrazionalità o dalle emozioni al volante. Il potenziale per evitare collisioni e salvare vite è enorme.
La guida autonoma oggi è un tema di grande attualità per gli operatori del settore Automotive, ma anche per i media e i consumatori. La SAE International Automotive, ente di normazione che opera nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica, impegnato nello sviluppo e nella definizione di standard ingegneristici, ha stabilito sei livelli, da 0 a 5, per identificare i veicoli a guida autonoma, un valore progressivo che indica il grado di autonomia rispetto al quale stabilire limiti e vincoli.
Il sistema della guida autonoma si basa su una rete di connessioni in remoto tra il computer dell’auto ed una mappa molto dettagliata e aggiornata delle strade, dei semafori stradali e dei cartelli (ad esempio prestando particolare attenzione ai limiti di velocità), delle planimetrie delle costruzioni, degli ostacoli presenti e delle regole da rispettare. Il veicolo è in grado di riconoscere le differenze tra i dati che gli indica la mappa e quelli che rileva direttamente in tempo reale, oltre ad essere capace di “vedere” biciclette e pedoni. Il computer di bordo e la mappa dialogano costantemente aggiornando i dati, condividendoli anche con tutte le auto a guida autonoma presenti nei paraggi.
Quella del self driving car è un’industria il cui valore è stimato intorno ai 7 trilioni di dollari, una cifra enorme che è destinata a crescere. Avere questi veicoli circolanti in maniera effettiva su strada sarà realtà, secondo gli addetti ai lavori, tra il 2020 ed il 2025. I maggiori produttori automobilistici e i grandi brand dell’hi-tech sono impegnati in questa sfida, i cui tempi di sviluppo sono legati ad una serie di fattori che riguardano tutti gli attori dell’”ecosistema” della mobilità, e quindi legislatori, le aziende fornitrici della filiera, società di software, etc. che devono affrontare una serie di problematiche che riguardano l’etica, aspetti legali e assicurativi, standard regolatori e infrastrutture.
Fra questi c’è anche il Gruppo TÜV SÜD, impegnato in diversi progetti in questo ambito grazie al know how maturato nelle ispezioni periodiche e nelle omologazioni dei veicoli.
“Sono numerosi gli elementi che condizionano i tempi di crescita di questo ambito della mobilità”, dichiara Pietro Vergani, Business Unit Manager Consumer Product, TÜV Italia. “L’auto a guida autonoma è una grande opportunità per la ricerca e sviluppo e per l’innovazione in generale, dove le aziende produttrici di componenti per autovetture hanno conseguito un gran numero di brevetti”.
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