Indice VPI – Vehicle Purchase Intent Index di Deloitte: uno strumento per misurare la propensione all’acquisto di auto

“Il settore dell’Automotive sta affrontando una confluenza di fattori e cambiamenti dirompenti, che rendono più complesso l’equilibrio tra offerta e domanda di mercato. In un simile contesto, caratterizzato da pressioni inflazionistiche e da rischi di nuove recessioni economiche, la maggioranza degli italiani (57%) è intenzionata a rimandare gli investimenti e gli acquisti più onerosi a tempi di maggior sicurezza economica. In parallelo, l’aumento del costo di utilizzo dei veicoli, per esempio quello dovuto al prezzo della benzina, sta riducendo l’intenzione dei nostri connazionali di utilizzare più spesso la propria auto (8%), mentre risulta in crescita la quota di chi prevede di ricorrere maggiormente al trasporto pubblico (13%)”. Lo dichiara Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte Central Mediterranean, presentando una ricerca Deloitte del Global State of the Consumer Tracker condotta sul settore dell’Automotive nel nostro Paese. In previsione “la domanda di mercato si manterrà incerta ed elusiva anche in prospettiva dei prossimi mesi – aggiunge Orsogna –. L’instabilità geopolitica, le tensioni inflazionistiche e lo spettro di nuove contrazioni economiche in quasi tutti i principali mercati stanno erodendo il potere d’acquisto e la fiducia di ampie fasce di consumatori, rendendo altamente incerto e rischioso un investimento come l’acquisto di una nuova auto”.

Attualmente quasi 8 italiani su 10 si dichiarano preoccupati dall’aumento del costo della vita e dall’inflazione dei prezzi registrata negli acquisti quotidiani: un livello di preoccupazione che non solo risulta in costante crescita, ma che ci pone addirittura al quarto posto al mondo dietro Sud Africa, Spagna e Irlanda. Nel corso dell’ultimo mese, i timori degli italiani si sono accentuati per quasi tutte le categorie di prodotti osservati dalla rilevazione di Deloitte, con picchi di attenzione specialmente per carburanti (89%) e utilities (85%).

“Con il graduale superamento dei lockdown e le progressive riaperture di tutti i mercati globali – spiega Orsogna – si è inevitabilmente inasprita la concorrenza tra i consumatori stessi per un numero sempre più limitato di veicoli disponibili sul mercato. Il risultato è stato un sensibile aumento dei prezzi di vendita dei veicoli, attraverso i quali l’industria ha trasferito sui consumatori finali una quota non trascurabile dei rincari produttivi e logistici. In un simile contesto, , risulta oggi quantomai complesso prevedere l’andamento futuro della domanda di mercato.”

Nell’ottica di fare luce e approfondire le intenzioni d’acquisto dei consumatori in uno scenario così incerto e complesso, Deloitte ha sviluppato per il settore Auto l’indice VPI – Vehicle Purchase Intent Index: uno strumento finalizzato a prevedere e monitorare nel tempo la percentuale di consumatori che intendono acquistare un veicolo nei prossimi sei mesi. L’indice di Deloitte conferma il trend del mercato italiano, caratterizzato da una traiettoria decrescente che porta oggi l’intenzione di acquisto a un valore minimo di 89,9 – fatto 100 il valore base rilevato a ottobre 2021.

“La domanda di mercato – conclude Orsogna – per quanto accumulata nel tempo, non potrà continuare ad assorbire prezzi di vendita strutturalmente più alti del passato, che possono essere compensati solo entro certi limiti dalle soluzioni di leasing e finanziamento a lungo termine. A questa incertezza sul fronte della domanda si aggiunge poi – dal lato dell’offerta – l’imprevedibilità e la fragilità delle supply-chain globali altamente integrate fra loro, ma ancora poco trasparenti fra i diversi livelli B2B. La disruption pandemica ne ha messo chiaramente in luce i costi e le vulnerabilità. Ora spetta alle aziende escogitare soluzioni orientate non solo a incentivare le vendite future, ma anche a monitorare, gestire e controllare i fattori di rischio a livello di filiera industriale: occorre essere preparati ad anticipare i cambiamenti e reagire tempestivamente alle criticità impreviste, per poter muoversi con successo in un contesto sempre più incerto e turbolento”.

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