Investimenti Cinesi in Europa: opportunità e sfide

La Crescita delle Fabbriche di Batterie 

Negli ultimi anni, le aziende cinesi hanno intensificato gli investimenti in Europa, in particolare nel settore delle batterie per veicoli elettrici. Un esempio significativo è la costruzione della più grande fabbrica di batterie d’Europa a Debrecen, in Ungheria, un progetto da 7 miliardi di euro realizzato dalla CATL, leader cinese nel mercato globale delle batterie. Mentre i sostenitori di queste mega-fabbriche applaudono la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, i critici sollevano preoccupazioni riguardo ai rischi ambientali, alla competizione per i sussidi statali e alla crescente dipendenza dell’Ungheria dalla Cina e dalla Russia per l’energia.

La Situazione in Europa 

Attualmente, in tutta Europa, non solo in Ungheria, sono in costruzione diverse fabbriche di batterie per auto elettriche. La CATL possiede già una fabbrica in Germania e quella in Ungheria sarà la sua seconda all’interno dell’Unione Europea. Per contrastare i cambiamenti climatici, gli scienziati concordano sulla necessità di eliminare l’uso di combustibili fossili, promuovendo un futuro dominato dai veicoli elettrici. A partire dal 2035, nell’Unione Europea non saranno più vendute nuove auto con motori a combustione interna, nonostante le pressioni delle lobby per invertire questa decisione.

Sfide Geopolitiche e Ambientali 

Il mercato mondiale delle batterie per veicoli elettrici è dominato dalla Cina. Per ridurre la dipendenza dalle importazioni cinesi, gli Stati membri dell’UE stanno cercando di espandere la produzione di batterie sul suolo europeo, con una capacità prevista di 1,7 terawattora entro il 2030. L’Ungheria, in particolare, sta cercando di attrarre produttori di batterie, offrendo oltre 2 miliardi di euro in sussidi diretti e indiretti. Produttori sudcoreani sono già operativi nel paese, ma si sono verificati incidenti con fuoriuscite di solventi. Ora, l’Ungheria sta aprendo le porte anche alla Cina, con la produzione imminente di auto elettriche e batterie cinesi sul suo territorio.

Rischi e Opportunità 

Secondo Andrea Éltető dell’Istituto di Economia Mondiale di Budapest, questa strategia potrebbe essere rischiosa dal punto di vista geopolitico, poiché l’industria delle batterie potrebbe consumare un quarto dell’energia totale dell’Ungheria, che attualmente dipende dalla Russia per petrolio e gas naturale. Con la pianificazione di ulteriori linee di produzione di batterie ad alta intensità energetica, le esigenze energetiche dell’Ungheria stanno aumentando. Per la fabbrica CATL vicino a Debrecen, si prevede una capacità produttiva annuale di almeno 100 gigawattora. La scienziata Éltető avverte che l’Ungheria sta entrando in una dipendenza multipla, essendo già legata alla Russia per l’energia e ora, con la costruzione di diverse fabbriche cinesi, anche alla Cina.

Conclusioni 

Il governo ungherese aspira a essere un attore globale in questo gioco geopolitico, ma ciò potrebbe tradursi in una maggiore dipendenza piuttosto che in una maggiore indipendenza per il paese. In sintesi, mentre gli investimenti cinesi nel settore delle batterie in Europa offrono opportunità economiche significative, sollevano anche questioni geopolitiche e ambientali che richiedono un’attenta considerazione da parte dei paesi ospitanti.

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