Italian Energy Summit del Sole 24 Ore: le dichiarazioni

BOLLETTE: RICCI (ARERA), IN ARRIVO PREZZI ‘MAI VISTI PRIMA’

Sono in arrivo “prezzi mai visti prima” per la bolletta elettrica degli italiani. Lo ha detto Massimo Ricci, direttore della divisione Energia di Arera, in vista dell’aggiornamento del prezzo dell’elettricità per il mercato tutelato, che verrà comunicato nel pomeriggio dall’Autorità. Intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore Ricci ha spiegato: “Indipendente dalla percentuale di aumento, è una percentuale che si applica su prezzi già molto alti e quindi si arriva a prezzi mai visti prima”, sottolineando come “i prezzi del prossimo trimestre purtroppo ci ricorderanno che viviamo ancora in una fase emergenziale”

ITALGAS: DELL’ORCO, CRISI ACCELERA PROCESSO INNOVAZIONE RETI

La crisi del gas “non ci trova spiazzati”. Di fatto, ha portato “a un’accelerazione del percorso di innovazione delle nostre reti”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco, durante l’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. “Siamo stati lungimiranti, in quanto, nel 2017 siamo partiti con un imponente piano di ammodernamento, innovazione e trasformazione con l’obiettivo di rendere la rete disponibile a ricevere i nuovi gas del futuro”, ha aggiunto Dell’Orco, spiegando che “senza una rete idonea per trasportare nuove fonti di energia” il processo di cambiamento “scricchiola un po’”. “Noi crediamo che l’idrogeno e il biometano siano due vettori fondamentali anche per le famiglie”, sottolinea l’a.d.. Per questo, “andremo a realizzare, auspicabilmente iniziando i lavori entro quest’anno, il primo impianto power to gas per produrre idrogeno verde in Sardegna, e realizzeremo stazioni di rifornimento per la mobilità pesante. Stiamo per fare un accordo sul trasporto pubblico per autobus a idrogeno”.

ENERGIA: NEXTCHEM, IN 2-3 ANNI ATTIVI IMPIANTI A IDROGENO

“Entro 2-3 anni vedremo entrare in una fase produttiva impianti e progetti con idrogeno a basso contenuto di carbonio (verde e blu, ndr) come materia prima utilizzata”. Lo ha detto Alberto Litta Modignani, vicepresidente hydrogen di NextChem (Gruppo Maire Tecnimont), intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, aggiungendo che “da un punto di vista industriale ci sono già tantissimi progetti in corso di finanziamento e sviluppo relativamente avanzato”. “L’idrogeno entrerà a pieno titolo far parte di un nuovo sistema energetico a livello di produzione, infrastruttura e stoccaggio. Ed è una sfida a livello regolatorio perché c’è tutto un sistema da costruire”, ha detto Litta Modignani nel corso del suo intervento, spiegando poi che l’idrogeno “grazie alla sua versatilità di utilizzo può essere una delle soluzioni possibili per rendere il nostro sistema energetico decarbonizzato e diversificato con un beneficio dal punto di vista della sicurezza di approvvigionamento”.

ENERGIA: EBS, DA BIOMASSE ENERGIA RINNOVABILE E PROGRAMMABILE

Ogni anno 2,5 milioni di tonnellate di materiale residuale che diventerebbe scarto da smaltire viene trasformato in energia attraverso il funzionamento delle centrali a biomasse solide, secondo il modello dell’economia circolare. Il presidente dell’Associazione EBS Antonio Di Cosimo è intervenuto oggi all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore: “Pensate a cosa accadrebbe se si fermassero le nostre centrali, presenti in tutta Italia. Non avremmo più una fonte continuativa e programmabile di energia rinnovabile e migliaia di imprese dovrebbero sostenere un costo per smaltire migliaia di tonnellate di scarti, con il rischio che alcune brucino nei campi questo materiale generando un impatto ambientale enorme. Stiamo parlando della quasi totalità della viticoltura, dell’olivocoltura, delle piantagioni di frutta, gli scarti delle segherie e dell’industria del legno”.

Le biomasse solide sono una fonte di energia rinnovabile programmabile in grado di funzionare oltre 8 mila ore l’anno. Una risorsa importante nella decarbonizzazione. “Migliaia di imprese agricole, di industrie e di artigiani invece di dover pagare per smaltire le biomasse ricevono un compenso economico dagli operatori del settore per inviarle alle nostre centrali alimentando la filiera. Per questo motivo il nostro comparto attinge da un sistema di incentivi. Siamo l’unica rinnovabile che deve sostenere il costo del carburante per poter funzionare, trasferendo quegli incentivi su una filiera che conta oltre 2 mila aziende fra produttori, fornitori e trasportatori con decine di migliaia di lavoratori”.

Il rapporto tra i benefici e i costi per il sistema Paese resta positivo contando anche gli incentivi. Di Cosimo ha aggiunto: “L’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare le centrali per mandare tutta la biomassa non diversamente utilizzabile a produrre energia. Anziché essere abbandonata nei campi, verrebbe così smaltita in impianti come i nostri dotati di filtri e sistemi di abbattimento delle emissioni. Invece, il nostro settore vive una grande incertezza e di questo passo gli impianti saranno costretti a chiudere già a partire dal prossimo anno. Il quadro regolatorio non è mai stato pienamente definito e questo impedisce investimenti. E recentemente le incognite sono aumentate. La direttiva europea REDIII considera praticamente tutto il materiale residuale del bosco come biomassa primaria che non può essere utilizzata. Se non abbiamo le risorse per pagare la biomassa è evidente che per l’agricoltore è più conveniente bruciarla in campo. Diminuiranno anche le risorse per la pulizia dei boschi o la manutenzione degli argini dei fiumi, con un conseguente maggior rischio idrogeologico. Pensate alla tempesta di Vaia di qualche anno fa. Gli alberi sono stati utilizzati fin dove possibile nelle segherie, ma tutto il resto? Gli scarti? Le radici? Senza le centrali a biomasse solide questi sono problemi che non hanno una soluzione sostenibile”, ha concluso il presidente di EBS.