“Siamo orgogliosi – dichiara Paolo Scudieri, presidente di Adler Pelzer Group – di contribuire con il nostro know how allo sviluppo delle migliori tecnologie che muoveranno le auto del prossimo domani e per questo riteniamo importante continuare ad investire, dimostrando anche le grandi potenzialità del nostro territorio nel panorama mondiale dell’automotive”.
“A partire da un autoveicolo di normale produzione – dichiara Luca Scudieri, consigliere delegato di Tecno Tessile Adler – la sfida affrontata è stata quella di farlo muovere autonomamente con “nuova energia”: una vettura alimentata a idrogeno è un’auto elettrica, dotata di pile a combustibile anziché di comuni batterie. A partire da uno studio di fattibilità molto approfondito, mirato ad individuare le soluzioni tecniche migliori per garantire il massimo della performance del veicolo, si è arrivati all’individuazione del case-study e dei relativi requisiti tecnici attesi, con parallela identificazione dei sub componenti da sviluppare e progettare. I primi test sperimentali finalizzati alla validazione tecnica del prodotto sviluppato, hanno fino ad oggi dato riscontro positivo e ne siamo particolarmente orgogliosi”.
Di fatto, il Gruppo Adler contribuisce da protagonista, con il proprio know-how nella componentistica, allo sviluppo delle alimentazioni alternative. I componenti, quali celle combustibili, serbatoi per l’idrogeno e il motore elettrico, vengono assemblati nello stabilimento di Airola. La maggior parte dei componenti di supporto e raccordo sono prodotti direttamente da Adler, come anche parte della scocca, realizzata in fibra di carbonio, per rendere ancora più leggero ed ecosostenibile il veicolo.
Innanzitutto, il fatto che la ricarica del serbatoio dell’idrogeno sarà prevedibilmente molto più veloce della ricarica delle batterie tradizionali, mantenendo però i vantaggi del motore elettrico. Nessun cambiamento è ravvisabile nelle performance dell’auto, in quanto i vantaggi legati alla spinta istantanea, l’erogazione lineare, l’assenza di strappi in ripresa e il comfort da primato non sono messi in discussione. In aggiunta all’integrità delle caratteristiche tecniche, si considerino i non pochi vantaggi derivanti dall’utilizzo di tale tipologia di veicolo anche nelle zone a traffico limitato “ZTL”; la gratuità della sosta sulle strisce blu e l’esenzione dal bollo per cinque anni su tutto il territorio nazionale.
Hydro è quindi il primo prototipo ibrido con motorizzazione elettrica alimentata da fuel cell preparato nello stabilimento Tecno Tessile Adler di Airola e rappresenta un unicum, al momento, nella produzione automotive italiana.
“Un passo importante – conclude Paolo Scudieri – anche nell’ambito del progetto Borgo 4.0 che nascerà in Irpinia, promosso da Anfia e cofinanziato dalla Regione Campania”.
È il ritorno di uno dei modelli storici del marchio tedesco: torna in versione suv…
Le ultime decisioni del presidente americano in fatto di auto elettriche hanno acceso un nuovo…
Da luglio gli autovelox non saranno più un problema per gli automobilisti; la stanfgata riguarderà…
Troppi usi illeciti delle quattro frecce: diventano illegali per la maggior parte delle funzioni. Ora…
Quello che fino a pochi anni fa sembrava essere impossibile è realtà: così ricarichi l'auto…
Fiat annuncia la chiusura dovuta a un calo della richiesta e alla difficoltà di stare…