Bologna adotta il modello della città30 per migliorare la sicurezza stradale, promuovere la mobilità sostenibile e restituire lo spazio pubblico ai pedoni e ai ciclisti.
Il concetto di città30, che stabilisce un limite di velocità di 30 chilometri orari per tutti i veicoli, sta guadagnando terreno in tutto il mondo come un nuovo modello di mobilità urbana. Bologna è diventata la prima grande città italiana ad adottare questa iniziativa, unendosi ad altre città internazionali come Grenoble, Helsinki e Barcellona. Il passaggio alla città30 non si limita semplicemente a ridurre la velocità delle auto, ma implica un approccio più ampio che coinvolge l’infrastruttura stradale, la cultura e la riqualificazione degli spazi pubblici.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è migliorare la sicurezza stradale, specialmente per i cittadini più vulnerabili come pedoni e ciclisti. In Italia, il numero di incidenti stradali e vittime è ancora allarmante, con più di 200.000 feriti e 2.875 morti registrati nel 2021. Le principali cause di incidenti mortali nelle città italiane sono l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sulle strisce. La città30 mira a ridurre questi incidenti, creando un ambiente stradale più sicuro e proteggendo la vita delle persone.
Oltre alla sicurezza stradale, la città30 promuove anche la mobilità sostenibile e la riduzione dell’inquinamento. In molte città, l’uso della bicicletta e la mobilità pedonale sono scoraggiati a causa della mancanza di sicurezza. Ciò ha portato a una diminuzione delle vendite di biciclette in Italia nel 2021. Allo stesso tempo, il numero di auto in circolazione nel paese è ancora molto elevato, contribuendo al traffico e all’inquinamento atmosferico. La città30 cerca di invertire questa tendenza, incoraggiando l’uso delle biciclette e dei mezzi di trasporto pubblico, riducendo il numero di auto in strada e migliorando la qualità dell’aria.
Le città che hanno adottato il modello della città30 hanno già ottenuto risultati positivi. Ad esempio, a Bruxelles gli incidenti sono diminuiti del 22%, le vittime della strada sono state dimezzate e l’inquinamento acustico è stato ridotto dopo i primi sei mesi di sperimentazione. Anche città come Edimburgo hanno registrato una significativa riduzione degli incidenti e dei feriti grazie all’implementazione della città30.
L’Unione europea si è posta l’obiettivo di ridurre del 50% le morti stradali entro il 2030, facendo della sicurezza stradale una priorità. Pertanto, è importante che le città italiane si uniscano a questo movimento e adottino misure come la città30 per migliorare
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