La domanda di mobilità in Italia sta cambiando: i km percorsi giornalmente si riducono, così come il numero di spostamenti abituali mentre aumenta il ricorso a mezzi di spostamento alternativi all’auto – negli ultimi 5 anni (2017-2012) è infatti aumentato il ricorso al trasposto pubblico (passato dal 10% del 2012 al 12% del 2017), alla bicicletta (dal 2% al 5%). In crescita anche gli spostamenti a piedi che oggi rappresentano il 22% degli spostamenti a fronte di un più timido 15% del 2012.
Crescono i veicoli elettrici immatricolati a livello mondiale. Nel 2019 si stima una crescita importante delle immatricolazioni di questo tipo, tanto da sfiorare i 3 milioni di veicoli, per una quota di mercato pari al 3,2%.
L’Europa – con 384 mila auto elettriche immatricolate – è il secondo mercato mondiale, grazie anche al contributo di Paesi come la Norvegia, il cui parco veicolare è elettrificato per circa la metà dei suoi componenti.
Il parco veicolare italiano è anziano: circa 6 veicoli su 10 ha almeno 10 anni e quasi il 10% potrebbe essere considerato veicolo d’epoca (+30 anni).
L’Italia rappresenta il 2,6% di tutti i veicoli elettrici presenti nel mercato europeo. Le immatricolazioni di veicoli elettrici e ibridi continuano a crescere anche nel 2019 – anche se resta limitata l’incidenza delle categorie sul totale delle immatricolazioni. Nei primi 9 mesi del 2019 le immatricolazioni di veicoli elettrici sono aumentate del +27,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. del +115,3% l’aumento delle immatricolazioni di auto ibride.
Il tema della mobilità sostenibile è ampiamente noto tra le imprese: il 76% delle aziende, infatti, dichiara di conoscere l’argomento o di averne sentito parlare. Tuttavia, la conoscenza del tema non spinge le imprese a dare gran importanza alla mobilità sostenibile; infatti, solo il 20% dichiara che è molto importante scegliere mezzi di mobilità sostenibile per la propria impresa e solo il 15% ritiene importante per l’azienda optare per mezzi di mobilità condivisa.
I driver fondamentali che spingono queste imprese a ritenere importante la mobilità sostenibile sono i vantaggi economici (costi vantaggiosi sia in termini di acquisto/noleggio che consumo) e ambientali (riduzione dell’inquinamento).
8 imprese su 10 sono dotate di flotta aziendale (83%). Circa il 60% ha un parco auto di piccole dimensioni (al massimo 10 veicoli) e tantissimi fanno ricorso al noleggio a lungo termine (il 64%).
Oltre alle auto, l’87% delle imprese che dispongono di una flotta conta anche di altri mezzi, in prevalenza furgoni e camion.
Per le imprese che possiedono un parco auto aziendale la scelta del tipo di veicolo aziendale è dipesa da costo complessivo, preferenze dell’utilizzatore finale e consumo chilometrico. Il 6% delle aziende – in fase di scelta del veicolo – ha preso in considerazione uno a propulsione ibrida e/o elettrica.
Il 17% delle imprese che dispongono di una flotta aziendale annovera nel parco auto almeno un veicolo ibrido o elettrico; mentre il 21% ha utilizzato – negli ultimi 12 mesi – un veicolo ibrido e il 10% uno elettrico.
Il ricorso a veicoli ad alimentazione “verde” è sorretto in prima battuta da motivazioni ambientali (30%) ed economiche legate in parte a costi e offerte vantaggiose per l’acquisto o il noleggio a lungo termine (16%) e ai minor costi chilometrici (12%).
Le aziende user di veicoli ibridi/elettrici riconoscono come principale vantaggio derivante dal ricorso alla mobilità verde è il libero accesso a ZTL, seguito dal minor costo km e dagli effetti positivi prodotti sulla brand image aziendale.
La fase di ascolto condotta da Nomisma ha focalizzato l’attenzione anche su chi oggi non utilizza forme di mobilità ibrida o elettrica al fine di stimolare la riflessione sulle leve che possono incentivare l’inserimento di questi veicoli nel parco auto aziendale. In particolare, le aziende non user individuano nell’abbattimento dei costi di acquisto o di noleggio a lungo termine (22%), in incentivi e detrazioni per l’acquisto (18%) e nel miglioramento delle performance del veicolo (15%) i 3 principali aspetti in grado di favorire l’utilizzo di veicoli ibridi o elettrici per viaggi di lavoro o spostamenti nell’ambito dell’attività lavorativa.
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