Le sfide di Rivian

C’è una discreta possibilità che @rivianofficial mantenga le enormi aspettative che ha di fronte. O potrebbe non farlo. La startup automobilistica californiana, che aspira ad essere la Patagonia dei veicoli elettrici (EVs) -rugged, alla moda, simpatica ai consumatori disposti a pagare un premio per comprare da una società che trasmette un alone di eco-compatibilità – sembra essere ad un punto critico.

La persona che sta cercando di far funzionare il tutto è Robert “RJ” Scaringe, un 39enne con un dottorato in ingegneria meccanica presso il Massachusetts Institute of Technology. Scaringe sta ora guidando il “ramp up” di Rivian, la fase in cui l’azienda deve dimostrare di poter produrre un flusso costante di veicoli.

Rivian ha trascorso l’inverno cercando di domare una serie di sfide che molti produttori si trovano ad affrontare in questo momento: carenze nella catena di approvvigionamento, epidemie di COVID-19 che chiudono il suo stabilimento, e anche il tempo. Aggiungete a questo il nervosismo generale del mercato, e la valutazione di Rivian che è scesa a circa 37 miliardi di dollari dai 153 miliardi di dollari dopo la sua IPO di novembre.

Nonostante gli ultimi sei mesi fiscali – e il fatto che finora, solo un migliaio di veicoli Rivian stanno marciando sulle strade pubbliche – non c’è dubbio che Rivian è stata enormemente influente nello spingere l’industria automobilistica ad adottare le auto elettriche.