Leclerc indemoniato punta il dito | «Siamo lenti, incredibile»: botta e risposta con Bozzi

Leclerc indemoniato punta il dito | «Siamo lenti, incredibile»: botta e risposta con Bozzi

Leclerc @mobilitasostenibile

Nelle prime libere di Abu Dhabi Charles Leclerc si lamenta del grip della Ferrari, nasce un botta e risposta via radio con l’ingegnere Bryan Bozzi e in pista entra anche il fratello Arthur, protagonista di uno scambio di battute che coinvolge persino Verstappen e Lambiase.

La prima sessione di prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi 2025 si chiude con Lando Norris davanti a Max Verstappen, ma a sorprendere è soprattutto la Ferrari di Charles Leclerc, terza a soli pochi millesimi dai due contendenti al titolo. Un risultato che sulla carta dovrebbe rassicurare il monegasco, e che invece scatena un vivace team radio con il suo ingegnere di pista Bryan Bozzi. Leclerc, infatti, non si capacita della competitività del tempo segnato rispetto alle sensazioni negative avute al volante, e parla di macchina lenta e con pochissimo grip.

La scena si consuma negli ultimi minuti delle FP1: Leclerc segnala più volte la difficoltà di guida e la sensazione di non avere aderenza, soprattutto al posteriore. Quando pronuncia via radio la frase «Siamo così lenti! Huh!», Bozzi risponde con una punta di ironia, ricordandogli che il suo crono – un 1:29.7 – è in realtà migliore dei tempi degli avversari che girano in 1:30. Il pilota insiste però sul fatto che la monoposto sembra avere «zero grip» e definisce la situazione «incredibile», sottolineando di non riuscire a capire come sia possibile fermare il cronometro su un giro così competitivo con sensazioni così negative.

Un venerdì veloce ma ingannevole: tra dati confortanti e sensazioni difficili

Il botta e risposta tra Leclerc e Bozzi fotografa bene il clima di questo finale di stagione per la Scuderia Ferrari. I dati dicono che il venerdì di Abu Dhabi è partito con il piede giusto: solo otto millesimi separano Verstappen e Norris, e altri otto distanziano la Ferrari dal campione del mondo in carica. Numeri che, sulla carta, confermano la tendenza della Rossa a essere subito abbastanza competitiva nelle sessioni di libere. Ma l’umore del monegasco resta cauto, quasi scuro, perché la sensazione di guida non è quella di una macchina facile da portare al limite.

Leclerc continua a sottolineare la mancanza di grip, il comportamento nervoso della monoposto e la difficoltà nel gestire il posteriore, specie nella parte finale del giro. Bozzi, dal muretto, prova a riportarlo ai numeri e a ricordargli la bontà del tempo realizzato, ma il pilota insiste sul fatto che, con questo tipo di sensazioni, sarà complicato difendersi sulla distanza in qualifica e soprattutto in gara. È il riflesso di una stagione nella quale la Ferrari ha spesso mostrato buoni lampi sul giro secco del venerdì, senza riuscire però a confermare lo stesso livello di competitività quando i punti iniziano davvero a pesare.

Ferrari @mobilitasostenibile

Arthur in pista, battute via radio e il soprannome “Leclerc junior”

La giornata di Abu Dhabi non ruota però soltanto attorno al malumore di Charles. Come già accaduto in passato, nelle prime libere scendono in pista anche entrambi i fratelli Leclerc. Arthur prende il posto di Lewis Hamilton sulla Ferrari gemella, chiudendo in sedicesima posizione senza prendersi rischi inutili, proprio per non compromettere il lavoro del titolare in vista di qualifica e gara. Il momento più divertente arriva quando Charles commette un errore in curva 5, va lungo e poi finisce in testacoda. Passando da quella zona, Arthur commenta via radio con una battuta: «Io penso che Charles abbia fatto qualche burnout per il pubblico!», prendendo in giro il fratello maggiore e strappando un sorriso al box.

La doppia presenza dei Leclerc in pista crea qualche problema anche alla gestione delle comunicazioni degli altri team. Sul fronte Red Bull, l’ingegnere di Verstappen, Gianpiero Lambiase, deve avvertire il campione del mondo della Ferrari che si trova nelle vicinanze e, per distinguerla da quella di Charles, definisce Arthur via radio come «Leclerc junior». La formula fa ridere Verstappen, che commenta divertito il soprannome scelto dal suo ingegnere. È un siparietto rapido, ma sufficiente per raccontare il clima particolare di queste libere: da un lato c’è la tensione di un mondiale che si decide proprio ad Abu Dhabi, dall’altro la leggerezza di battute e scherzi tra piloti e ingegneri, con i fratelli Leclerc al centro della scena e una Ferrari che, ancora una volta, deve trasformare le buone indicazioni del venerdì in risultati solidi nel resto del weekend.