Marcia alta al momento giusto | La quinta la devi mettere solo a questa velocità, altrimenti stai buttando soldi dal finestrino
Quando non valgono i limiti di velocità - mobilitasostenibile.it
Inserire la quinta troppo presto o troppo tardi aumenta consumi, usura e vibrazioni: il momento giusto è più preciso di quanto pensi.
Molti automobilisti scelgono le marce “a sensazione”, affidandosi al rumore del motore o all’abitudine. Ma quando si parla della quinta marcia, l’errore è dietro l’angolo: inserirla al momento sbagliato può far consumare molto di più e affaticare la meccanica. Una scelta che sembra banale e che invece determina buona parte dell’efficienza di un’auto a benzina o diesel.
Ogni vettura ha un punto ideale di cambio, ma esistono soglie universali che aiutano a capire quando è davvero il momento di scalare o salire di rapporto. Molti guidatori inseriscono la quinta troppo presto per risparmiare carburante, ma finiscono per ottenere l’effetto opposto: il motore lavora “sotto sforzo”, vibra, consuma più del normale e perde fluidità. Il risultato è un salasso alla pompa che si ripete giorno dopo giorno.
La velocità perfetta per mettere la quinta
Il punto ottimale per passare alla quinta marcia si colloca generalmente tra i 65 e i 75 km/h. È l’intervallo in cui il motore raggiunge un regime abbastanza stabile per sostenere la marcia lunga senza sforzo. Al di sotto di queste velocità, il motore gira troppo basso e brucia più carburante per mantenere il veicolo in movimento; al di sopra, si finisce per tirare inutilmente la quarta, aumentando rumore e consumi.
Questo intervallo è valido per la maggior parte delle auto tradizionali, dalle utilitarie ai modelli di media cilindrata. Anche se ogni motore ha la sua configurazione specifica, resta vero che le marce alte lavorano bene solo quando il motore non è costretto allo sforzo. Inserire la quinta troppo presto è uno degli errori più comuni nei neopatentati, ma anche uno dei più costosi per chi guida ogni giorno.

Il trucco semplice per non sbagliare mai
Il metodo migliore è ascoltare la risposta dell’auto: se a 70 km/h il motore mantiene un suono regolare e non vibra, è il momento giusto. Se invece senti che la vettura “borbotta”, fatica o richiede più pressione sull’acceleratore, significa che sei sceso troppo di giri. In quel caso è meglio restare in quarta ancora qualche secondo, finché il motore non raggiunge un regime più confortevole.
Chi impara a rispettare questo ritmo risparmia davvero, perché ogni marcia va scelta per ridurre lo sforzo del motore, non per velocizzare il cambio. Mettere la quinta alla giusta velocità non è un dettaglio da esperti: è uno dei piccoli segreti che, giorno dopo giorno, fa differenza sul portafogli e sulla vita del motore. Una scelta semplice che evita sprechi e restituisce alla guida la fluidità che ogni auto merita.
