Mobilità condivisa, l’esperto: “Italia modello in europa. Possesso auto è generazionale, per i giovani metropolitani l’auto è un optional”.
Andrea Leverano (DriveNow): “Nostra ricerca dimostra che car sharing genera incremento uso mezzi pubblici”.
Nel triennio 2015-2017 in Italia i servizi di mobilità condivisa come il bike e il car sharing sono aumentati del 50% è quanto emerge dal Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility presentato in occasione della II Conferenza Nazionale organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility. E se Milano in Italia è il fiore all’occhiello “il nostro paese è senza dubbio un capofila in Europa – secondo Andrea Leverano, uno dei pionieri del car sharing in Italia oggi Amministratore Delegato di DriveNow Italy, società di car sharing del Gruppo Bmw presente a Milano con 500 veicoli – Milano in particolare, ma anche altri centri urbani si stanno infrastrutturando in maniera qualitativamente eccellente per offrire servizio di mobilità condivisa a cittadini e, considerando la vocazione del nostro paese, ai turisti”.
“Il dato di crescita, che va verso un costante e significativo ulteriore incremento va osservato anche in un’ottica di cambio di mentalità delle nuove generazioni. Laddove i servizi di car sharing sono adeguatamente sviluppati, ad esempio Milano, – spiega Leveranno – cade la necessità di una doppia o tripla auto per famiglia dacché i giovani per primi non sentono la necessità di un’auto propria per gli spostamenti”.
“Il car sharing e bike sharing,– continua Andrea Leverano di DriveNow (Gruppo BMW) peraltro non sono antagonisti coi mezzi di trasporto pubblico bensì il contrario. Un nostro studio* ha infatti dimostrato che una presenza percentuale del 10% del car sharing induce una riduzione del 25% dell’auto privata e, contestualmente un incremento del 10% circa della fruizione del servizio di trasporto pubblico”.
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