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Mobilità: se non è smart, non è sostenibile

La mobilità sostenibile è quasi sempre associata alla mobilità elettrica. In realtà la scelta della propulsione è solo una componente e l’obiettivo di rendere più “green” la mobilità si persegue solo con un approccio smart all’intero sistema. Questa è la filosofia che anima il Future Mobility Expoforum, il 18 e 19 novembre a Torino Lingotto.

 

Sostituiamo le auto a benzina e diesel con auto elettriche e siamo a posto. Questo è il mantra che viene comunemente diffuso quando si parla di mobilità sostenibile.

Per rispondere che non è così, non è necessario appellarsi a complesse e spesso opinabili analisi sul ciclo di vita di un’auto elettrica e di una a gasolio dal punto di vista delle emissioni di CO2; alla considerazione che se la crescente domanda di energia elettrica viene soddisfatta con il carbone le emissioni complessive crescono; o al fatto che la realizzazione delle batterie richiede l’utilizzo di materiali da estrarre molto costosi dal punto di vista energetico. Consideriamo un ingorgo urbano: se questo è costituito da auto diesel e uno da auto elettriche è indistinguibile dal punto di vista del tempo perso, dell’occupazione dello spazio, persino dallo stress imposto ai cittadini, guidatori e non.

Sostenibilità quindi non è solo emettere meno CO2 (e particolato, e ossidi d’azoto, e rumore, che sembrano passati in secondo piano). Sostenibilità è ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla quotidianità dei cittadini, di un’attività umana come la mobilità che è fondamentale per la società contemporanea. È sufficiente dare un’occhiata agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile al 2030 delle Nazioni Unite per averne una conferma più che autorevole.

In parte è questione di efficienza: non si tratta solo di fare le stesse cose con minore impatto, ma anche di trovare un modo più intelligente per perseguire gli stessi obiettivi. Se per andare da un punto A ad un punto B una persona è costretta ad utilizzare un solo mezzo di trasporto, probabilmente il viaggio non sarà efficiente da un punto di vista ambientale, e nemmeno da quello umano. Allora è necessario organizzare dei sistemi che offrano alle persone lo spostamento da A e B come un servizio, effettuato con un misto di mezzi diversi, privati, in sharing e collettivi, molti dei quali saranno ad emissioni ridotte ma non per forza. Si chiama MaaS, Mobility as a Service, e costituisce uno dei temi principali di Future Mobility Expoforum.

Le città e i cittadini vivono di approvvigionamenti che provengono dall’esterno del loro territorio. La diffusione dell’e-commerce e il ritorno dei negozi urbani ha provocato un incremento fortissimo del traffico merci in città. Utilizzare furgoni elettrici va benissimo, ma l’utilizzo di un furgone per consegnare pochi pacchi alla volta, provoca un impatto sullo spazio urbano e sull’ambiente umano poco sostenibile. Avere un approccio smart significa trovare un modo di ottimizzare i carichi, affinché i furgoni possano diminuire. Questo vuol dire collaborazione intelligente tra trasportatori e committenti, e utilizzo di innovazioni tecnologiche, due pilastri delle soluzioni attuali di City Logistics di cui parla la sessione apposita in Future Mobility Expoforum.

Se per fare la spesa, fare il pieno, lavare l’auto, cambiare le gomme, prenotare una visita, una persona deve andare in cinque posti diversi, dovrà compiere cinque tragitti diversi, con dispendio di energia, occupazione di spazio in strada e in sosta e, dal punto di vista della sostenibilità “umana”, impiegare cinque “spazi” del suo tempo. Se invece riuscisse a ridurre a uno o due le destinazioni, non solo risparmierebbe dei tragitti ma libererebbe il suo tempo. Per questo oggi si cerca di valorizzare la sosta per offrire più di un servizio. Per esempio il parcheggio di un supermercato, si attrezza per ricaricare le batterie dell’auto, per lavarla e per il cambio gomme. Moltiplichiamo il numero di tragitti e di tempo risparmiato per i potenziali utilizzatori e si arriva velocemente a considerevoli risultati. Il tema è centrale in due sessioni di Future Mobility Expoforum, quella sullo Smart Parking e quella sull’E-Mobility.

Questi tre esempi fanno capire che l’obiettivo da perseguire è la smart mobility, solo con essa è possibile arrivare alla sustainable mobility, e quindi allo sviluppo sostenibile, come è inteso da parte delle Nazioni Unite.

Future Mobility Expoforum, i prossimi 18 e 19 novembre, si articolerà in un programma di conferenze e in un’area incontro dedicata all’interazione con aziende, enti di ricerca e istituzioni. Nell’agenda sono presenti anche tre Conferenze Nazionali su argomenti che si stanno imponendo come centrali nell’evoluzione futura della mobilità: Urban Air Mobility, Guida Autonoma e Micromobilità.

Future Mobility Expoforum è organizzato da GL Events e Clickutility Team, da sempre ai vertici nella realizzazione di manifestazioni di divulgazione e di incontri d’affari nel campo della mobilità e della logistica a 360 gradi, a Torino e in tutta Italia. Tutti gli aggiornamenti al programma sono consultabili sul sito www.fmweek.it.

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