Ne hanno rubate 3000 l’anno scorso: non acquistare questa macchina | È la preferita dai ladri

Ladro che apre la portiera di un'auto

La macchina più rubata nel 2024 - mobilitasostenibile.it

Secondo le classifiche del 2024, pare questo il modello più ambito dai ladri italiani: e no, questa volta non c’entra la Panda.

Si ruba in silenzio, si ruba in fretta, spesso senza lasciare segni: relay attack sulle chiavi ‘keyless’, accessi furtivi alla presa OBD, centraline riprogrammate con un mini-computer da tasca. Gli allarmi suonano? A volte sì, a volte no. Dipende da quanto è aggiornato il software, da dove parcheggiamo, da quanta luce c’è intorno.

E no, non tutte le auto sono appetibili allo stesso modo: c’è la domanda dei pezzi, c’è la moda del momento, c’è quel mix di diffusione e valore del ricambio che fa la differenza.

La cara vecchia Panda resta spesso regina delle classifiche – semplice, diffusissima, conveniente da smontare – ma negli ultimi mesi i radar degli addetti ai lavori hanno intercettato un’altra protagonista: amatissima dagli italiani, ambitissima dai ladri.

I furti d’auto in Italia diventano fast

Relay delle chiavi, clonazioni lampo, centraline ‘vergini’ pronte a sostituire le tue: il manuale d’officina parallela. Si amplifica il segnale della keyless a un metro dalla porta di casa, si apre l’auto come fosse la propria, si spegne il tracker, si parte.
Qui entra in scena il mercato nero dei ricambi; quello dei fari full LED, moduli ADAS, centraline, cruscotti, cerchi, catalizzatori, infotainment. Si cannibalizza in poche ore, si spedisce dove la domanda è più calda – Balcani, Nord Africa, Medio Oriente – e il gioco è fatto. Recuperi? Ci sono, aumentano, ma non bastano: quando i componenti sono già in viaggio, l’auto è un ricordo.Le contromisure furbe, per fortuna, costano poco e valgono molto: sacca Faraday per la chiave quando non la usiamo; aggiornamenti software della vettura; immobilizer aggiuntivo con PIN o tag; blocco meccanico della colonna; localizzatore indipendente dalla batteria principale. Non sono invincibili – niente lo è – ma spostano l’attenzione del ladro sulla preda successiva. E proprio di attenzione si parla: alcune auto sembrano essere una vera e propria calamita per i ladri. Una in particolare.

Auto parcheggiate
Furti d’auto in Italia – mobilitasostenibile.it

L’elenco che cambia (e perché dovrebbe importarci)

Panda, 500, utilitarie diffuse: l’ABC non tramonta mai. Ma dentro le liste degli ultimi mesi spunta un nome che stona con l’idea ‘economica’ del furto: l’Alfa Romeo Giulietta. Secondo diversi report di settore, nel 2024 il modello risulta tra i più rubati in Italia e viene indicato con un volume nell’ordine delle 3.606 sottrazioni sull’anno. Numero che circola su più testate specializzate: non è un dato ministeriale pubblicato in chiaro, ma è stato ripreso in modo coerente da fonti considerate attendibili nel mondo auto.
Perché proprio lei? Domanda giusta: diffusione ancora ampia sul circolante, componenti elettronici ricercati, fanaleria e interni con buona rivendibilità, più una filiera ‘artigianale’ di officine parallele che non ha mai smesso di cercare pezzi originali.
La Giulietta è abbastanza comune da ‘perdere l’anonimato’, abbastanza pregiata da valere a pezzi, abbastanza moderna da offrire componenti elettronici appetibili.  Cosa fare di concreto se guidiamo una Giulietta (o un modello molto richiesto): doppio livello di antifurto (meccanico + elettronico), chiave schermata sempre in casa, aggiornamenti software regolari, parcheggio ‘scomodo’ per chi carica su carro, etichetta del VIN e marchiature antifurto sui cristalli.