Negato il rinnovo della patente dopo quest’età: tutti gli anziani italiani entrano in area pensionati

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Controlli più severi e visite mediche più restrittive: così migliaia di over 70 restano senza la possibilità di rinnovare la patente.
Da qualche tempo si è registrato un netto irrigidimento delle procedure di rinnovo della patente per gli automobilisti ultra70enni.
Se una volta bastava una visita medica di routine per ottenere il rinnovo, oggi superare quell’esame è diventato sempre più difficile, soprattutto per chi soffre di patologie comuni dell’età avanzata.
L’effetto è tangibile: un numero crescente di anziani si ritrova all’improvviso senza la possibilità di guidare, anche se si sente pienamente in grado di farlo.
La questione non è solo burocratica, ma tocca in profondità il tema dell’autonomia personale. Chi abita in zone dove i mezzi pubblici scarseggiano o sono assenti si trova di fronte a un vero e proprio isolamento forzato.
Come si rinnova la patente dopo i 70 anni
Il vero nodo della questione risiede nell’inasprimento dei criteri medici per il rinnovo della patente dopo i 70 anni. La normativa italiana non vieta il rinnovo in modo assoluto, ma sottopone gli interessati a visite con standard molto più rigidi rispetto al passato. Vengono valutate patologie come il diabete, le malattie cardiache e i disturbi cognitivi, spesso considerate incompatibili con la guida. Anche piccoli problemi di vista o lievi deficit cognitivi possono portare a un rifiuto.
Se fino a qualche anno fa alcuni medici erano più tolleranti, oggi il clima è cambiato radicalmente: i professionisti si assumono una responsabilità maggiore nel certificare l’idoneità alla guida. Questo ha determinato un aumento dei casi di mancato rinnovo, anche tra persone che si sentono ancora lucide e reattive. Non è raro che chi viene escluso tenti ricorso, ma il margine per ribaltare il giudizio è ristretto, e intanto la patente resta sospesa.

Delusione crescente tra gli anziani: la perdita della patente equivale a scarsa autonomia
Perdere la patente a 70 anni non significa soltanto rinunciare a un mezzo di trasporto, ma affrontare un cambiamento profondo nello stile di vita. Svolgere attività quotidiane come fare la spesa, raggiungere il medico o partecipare a eventi sociali diventa un’impresa. Nelle città, la presenza di autobus, metropolitane e taxi può parzialmente compensare la perdita dell’auto, ma nei piccoli centri questo diritto alla mobilità si trasforma in un privilegio negato.
Il rischio è che si apra una frattura sociale tra chi può ancora muoversi liberamente e chi, pur volendolo, viene messo da parte. Alcune associazioni di categoria hanno già chiesto una revisione delle normative, affinché il rinnovo venga valutato non solo in base all’età, ma anche alle reali condizioni individuali.